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Rigopiano: 4 anni fa la tragedia, oggi la commemorazione delle 29 vittime

L'hotel nel comune di Farindola, in provincia di Pescara (Abruzzo), fu inghiottito da una valanga dal peso di 120 mila tonnellate

18 Gennaio 2021

Rigopiano, 4 anni fa la tragedia, oggi la commemorazione delle 29 vittime

Quattro anni fa la tragedia dell'Hotel Rigopiano in cui persero la vita 29 persone. L'Hotel, che si trovava nel comune di Farindola, in provincia di Pescara, fu inghiottito da una valanga dal peso di 120 mila tonnellate. Il presidente della Regione Marco Marsilio a Rigopiano oggi ha partecipato alla cerimonia in ricordo delle vittime. Commemorazione che si è tenuta in forma privata per via dell'emergenza sanitaria da Covid 19. "I parenti delle vittime - ha detto Marsilio - sono qui a ricordare i loro cari per la prima volta proprio sul posto e noi speriamo che dal prossimo anno si possa commemorare le vittime in questa giornata anche con la partecipazione di tanti amici e di tante persone vicine a loro. Questa è una tragedia che ha colpito non solo i familiari delle vittime ma una intera comunità, e quindi è giusto avere momenti di riservatezza e sobrietà come oggi ma anche avere momenti di partecipazione a questi momenti di tutta la comunità".

Versati i primi "ristori" per gli eredi delle vittime

Nei mesi scorsi i primi gli eredi delle vittime della tragedia di Rigopiano hanno ricevuto i primi "ristori": erano stati annunciati nel gennaio del 2019 dall'allora Ministro degli Interni Matteo Salvini e in poco meno di due anni i primi aiuti sono arrivati ai parenti delle 29 vittime del resort di Farindola. Si tratta di una tranche dei 10 milioni previsti, elargiti attraverso un bando come aiuto, e non come sorta di risarcimento, sulla base di un protocollo che fu ideato per la strage del treno Corato-Andria nel 2016, quando nell'incidente ferroviario perirono 23 persone. Una gabbia che ha tenuto conto di parametri che fin qui hanno permesso di assegnare 6 mln: lo ha deciso una commissione fatta dei sindaci dei Comuni delle vittime con i funzionari del Viminale. La restante cifra verrà versata successivamente ed è allo studio se al fondo possono accedere anche i superstiti. Al momento per ogni vittima è stata stabilita una cifra intorno ai 200 mila euro: anche la restante cifra complessiva verrà assegnata con un bando. Non sono ancora stati stabiliti né i ristori Inail per i lavoratori morti sul lavoro, né le altre posizioni parentali.

Il processo

Il processo riprenderà il prossimo 5 marzo a Pescara, e dopo la deposizione delle trascrizioni del cosiddetto depistaggio, ormai inserito nel fascicolo principale, inizierà la vera parte dibattimentale. Il processo a quel punto entrerà nella parte viva, dopo le velenose e archiviate vicende delle denunce dell'ex capo della Mobile Muriana contro i carabinieri forestali autori delle indagini, finite in una bolla di sapone. Il nulla di fatto delle denunce rafforza le indagini che vedono a questo punto 30 iscritti sul registro, per sette reati che vanno da disastro colposo, lesioni plurime colpose, omicidio plurimo colposo, falso ideologico, abuso edilizio, fino all'omissione d'atti d'ufficio e all'abuso in atti d'ufficio. A questi si aggiungono altri vari reati ambientali. 

La fiction mai realizzata

A due anni di distanza dai progetti preannunciati e a quattro dalla tragedia non riescono ancora a vedere la luce le due idee messe in campo con tanto di sceneggiature scritte e diritti opzionati e chissà mai se verranno realizzati. Per girare fiction su Rigopiano si erano resi disponibili sia Pietro Valsecchi con la Taodue che Roberto Sessa con la Picomedia. L'enorme impatto mediatico e la tragica spettacolarità della vicenda avevano stimolato le ipotesi cinematografiche ben oltre la realizzazione di documentari con materiali reali, come fu fatto da Michele Santoro per il servizio pubblico. "Volevamo girare sulla base del punto di vista di un sopravvissuto, Parete, e con il suo libro come piattaforma, ma quando ci siamo accorti della delicatezza del procedimento giudiziario in corso ci siamo fermati - racconta Sessa - avevamo opzionato i diritti del libro, ma non li abbiamo esercitati. Troppa paura in giro, tra gli interlocutori". Se il problema sono l'inchiesta e la verità giudiziaria dei fatti, allora ci sarà da aspettare parecchio. Sembrava molto vicina a sua volta la realizzazione della fiction targata Valsecchi, tanto che più volte si era incontrato con i familiari delle vittime, "con cui ci fu anche un dibattito acceso". Aveva predisposto anche una sceneggiatura, ma "lo scoglio iniziale dei familiari è stato duro da superare. "Qualcuno pensava che fosse uno sciacallaggio - spiega Valsecchi - e capisco il loro punto di vista. Io pensavo ad un film di denuncia civile, consapevole dell'impegno organizzativo notevole a cui andavamo incontro. Ma se non ci sono le condizioni, meglio non fare nulla. Però la sceneggiatura sta lì, era ben fatta: chissà se un domani non possa essere ripresa, magari ci si può ripensare".

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