Da Natale e Capodanno: perché tra il 25 dicembre e il 31 dicembre di ogni anno il tempo sembra scorrere più velocemente?

Ogni anno succede la stessa cosa: ci prepariamo al Natale quasi come ad una maratona – acquisti, addobbi, cene e pranzi di famiglia – e poi, arrivato il grande giorno, basta un battito di ciglia per ritrovarci a Capodanno. La settimana tra il 25 dicembre e il 31 dicembre è sorprendentemente uno dei periodi più brevi dell’anno, almeno in accordo alla nostra percezione. Ma perché ciò accade?

Secondo gli studiosi, esistono più motivi. Anzitutto, il tempo vissuto con gli altri – sotto forma di eventi, promesse, countdown condivisi – tende a sembrare più breve, perché la socialità riempie i momenti e ne diluisce la percezione. Inoltre, tutto ciò accade in periodo ben preciso dell’anno, ossia quando l’anno stesso volge al termine. Durante questo lasso temporale, in effetti, la nostra mente è maggiormente proiettata al futuro – ai propositi dell’anno che verrà, ai nuovi obiettivi da perseguire – piuttosto che al presente. E quando ciò si verifica, il presente stesso si assottiglia. In termini più poetici, infine, il motivo è che questi sette giorni sono fuori dal tempo. Essi sono, per così dire, una sorta di “periodo di mezzo”, un limbo in cui tutto sembra sospeso: i negozi, le città, i centri abitati, le medesime case. Si apre, insomma, una singolare parentesi temporale, non riempita, più di tanto, di ingenti responsabilità. E il tempo leggero, purtroppo o per fortuna, si sa, scorre più velocemente. In definitiva, volendo seguire questa logica, se il tempo tra Natale e Capodanno vola, forse è perché per molti di noi rappresenta un piccolo rifugio dal caos tipico della vita quotidiana: si schiudono, infatti, una serie di giorni più sereni, slegati da sveglie, dove l’importante non è fare, ma esserci. E, forse, la vera magia di questa settimana è proprio questa: ricordarci, anche solo per un attimo, che il tempo è un’esperienza più che una misura.