17 Giugno 2023
Ha inaugurato a Firenze presso il Gucci Garden una mostra retrospettiva sulla creatività e la maestria artigianale, comparata per accostamenti inediti dei codici susseguitisi nelle stagioni, degli stili dei designer e della storia della Maison, fondata nel 1921 e parte ora del gruppo mondiale del lusso Kering.
Il mondo Gucci si estende su tre piani di un palazzo del XIV secolo, suddiviso per questa edizione in otto sale tematiche, con protagonisti alcuni abiti stellari, le borse cult, la valigeria nata da pionieri viaggiatori e le ultime tendenze su tecnologia e Metaverso.
Spesso con un confronto diretto o una liasion estetica fra i più talentuosi direttori creativi degli ultimi anni, Tom Ford, Frida Giannini e Alessandro Michele, ciascuno dei quali ha alimentato la visione esclusiva di Gucci.
C’è la sala dedicata ai personaggi famosi con alcuni abiti da sogno indossati agli eventi glamour internazionali, dal cinema alla musica e spettacolo.
Nella zona Icons vi è raccolta una vetrina d'eccezione di tre creazioni leggendarie, la borsa Bamboo 1947, il modello Horsebit 1955 e l’indimenticabile Jackie 1961, fiori all’occhiello della manifattura fiorentina e da ammirare nelle diverse raffinate longeve variazioni.
Fonti di ispirazione su quello che ha fatto moda si possono godere nella sala dedicata all'Archivio Gucci che ha unito coppie di abiti in dialogo tra loro, appartenenti a diversi piani temporali, dagli anni '60 ai giorni odierni.
Spesso con rimandi emozionali e grafici presso la sezione Codes, esperienza immersiva e caleidoscopica dove ci si senti circondati da motivi e simboli grafici, come la lettera G, il monogramma con incrocio GG, il Morsetto equestre e il nastro Web.
Installazione dopo installazione, Gucci Visions porta il visitatore al centro del viaggiare, settore che ha narrato il lusso per oltre un secolo, da quando Guccio Gucci fondò il marchio con l’ambizione produrre articoli di valigeria di lusso dal design sofisticato e moderno. Le valigie e le borse esposte conservano lo stesso fascino originario e creano il medesimo desiderio traslato nello stile di vita contemporaneo.
Gli ultimi due luoghi dove lasciarsi andare alla meraviglia hanno prospettive fruitive diametralmente opposte: il Metaverso esplorato seduti su una poltrona da gaming dotata di multischermi digitali e un giardino scultoreo incantato che rimanda al motivo Flora, uno degli emblemi più rinomati, e si riflette all’infinito su specchi, pareti e pavimenti in perenne fioritura.
Chiamato Gucci Horsebeat Society, l'evento immersivo dedicato all'emblematico mocassino con morsetto che celebra i 70 anni di moda ospita dieci artisti multidisciplinari riuniti sotto la direzione artistica di Alessio Ascari, curatore dello Spazio Maiocchi di Milano.
La calzatura reinterpreta con diversi stile e linguaggi nel corso degli anni e simboleggiata dal morsetto metallico delle briglie equestri - proposto da Aldo Gucci nel 1953 come elemento ornamentale – ha fatto da fonte di ispirazione per altri accessori, gioielli e capi ready-to-wear.
Le diverse opere d'arte, commissionate per l'occasione, sono firmate da diversi esponenti della cultura pop, digitale e d’avanguardia.
Harry Nuriev, architetto e artista multimediale russo, fondatore di Crosby Studios, con sede a Brooklyn, porta un arredo concettuale, mentre Anna Franceschini, artista visiva italiana, allestisce una camera delle curiosità reinterpretando creativamente i reperti tratti dall'archivio Gucci.
Lo spazio stanza da letto del fotografo americano Charlie Engman si unisce all'unica opera storica della mostra, l'installazione Bedroom Ensemble II dell'artista svizzera Sylvie Fleury, del 1998.
Una sala da pranzo teatrale arredata con tavolo surrealista è l’idea dello scultore americano Pitterpatter circondata dalla collezione di quadri dell'artista digitale canadese Blatant Space.
Un mini cinema riproduce un film del fotografo e regista britannico Bolade Banjo che ripercorre la traiettoria del morsetto attraverso immagini storiche e filmati contemporanei. Prima di accedervi, si passa attraverso uno spazio buio punteggiato solo da sculture luminose create dal designer sudcoreano Gyuhan Lee.
La lunga cabina armadio, rivestita dal pavimento al soffitto con una carta da parati a collage realizzata dal creatore di immagini australiano Ed Davis, presenta le anticipazioni della moda gucciana della prossima stagione primavera-estate 2024.
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