03 Maggio 2020
“È stato un momento difficile, non lo nego” ha spiegato il premier britannico Boris Johnson, ricordando il periodo di ricovero a causa del Coronavirus. “"Mi hanno dato una maschera per il viso e ho ricevuto litri e litri di ossigeno” ha raccontato prima di spiegare che, qualora fosse morto in ospedale, sarebbe stati attuati dei piani d’emergenza.
“Non ero in una forma particolarmente brillante – ha precisato Johnson in un’intervista al “The Sun” - e sapevo che esistevano piani di emergenza. Avevano una strategia per affrontare uno scenario tipo 'morte di Stalin'”. “"Ero consapevole – ha ribadito - che c'erano piani di emergenza in atto. I medici avevano tutti i tipi di accordi su cosa fare se le cose fossero andate male".
"Era difficile credere – ha rivelato il Premier - che in pochi giorni la mia salute si fosse deteriorata a tal punto. Ricordo di essermi sentito frustrato. Non riuscivo a capire perché non stavo migliorando. Ma il momento brutto è arrivato quando le probabilità erano 50-50 se mettermi un tubo nella trachea".
Ora, conclude Johnson "sono guidato da un desiderio travolgente di rimettere in piedi il nostro paese, di nuovo in salute, e sono molto fiducioso che ci arriveremo".
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