12 Ottobre 2020
Conte (fonte: LaPresse)
"È come per il ponte di Genova. Siamo qui per sostenervi. Bisogna fare presto. Dobbiamo fare in tempo, non esiste che in Italia ci vogliano 2 anni, 3 anni, 4 anni, 5 anni per un'opera", sostiene il premier Giuseppe Conte durante la cerimonia per la posa della prima pietra nel cantiere del nuovo ospedale di San Cataldo. Al termine della cerimonia, il premier si è trattenuto brevemente con la maestranze impegnate nel cantiere per una foto di gruppo. Il governatore pugliese, Emiliano, replica: "Ma qui siamo in Puglia. Ce la facciamo".
L'opera sarà consegnata in soli 399 giorni lavorativi rispetto ai 1.245 posti come base di gara. Così si è impegnato Il Raggruppamento Temporaneo di Imprese che eseguirà i lavori, capeggiato dalla Debar Costruzioni spa di Bari, con il Consorzio stabile COM, la CN Costruzioni Sp, la Edilco Srl, il Gruppo Mazzitelli e la Icoser.
"Occorre una collaborazione leale e convinta tra le istituzioni, mettendo da parte i personalismi, abbracciando una politica sinergica. Da ultimo ci vuole una amalgama, la capacità di tutti di abbracciare la prospettiva del bene comune, scacciando le tentazioni di derive personalistiche. Quando ci si crede fenomeni, basta fare un passaggio in qualsiasi cimitero per vedere tante lapidi di indispensabili", continua il Presidente del Consiglio durante l'inaugurazione della scuola di medicina di Taranto parlando del progetto di rilancio della città.
"Dobbiamo lavorare molto per quanto riguarda i percorsi formativi, attrarre i ricercatori, fare i progetti mirati e specifici per contrastare la dispersione scolastica che è altissima nel Mezzogiorno. Concentreremo molte risorse del nostro Piano di Ripresa su questo ambito e lavoreremo, contemporaneamente, per il Sud", continua il premier. "Nel Piano per il Sud ci sono misure specifiche per colmare il gap che c'è tra nord e sud", ha aggiunto. "L'intero Mezzogiorno richiede un rilancio", ha aggiunto: "Il progetto della rete unica è fondamentale".
"Per Taranto non abbiamo fatto un decreto ad hoc, ma abbiamo lavorato con la disciplina esistente. Non ci sfugge la commozione di Francesca: ci ho letto la rabbia, il dolore, la sofferenza per una comunità locale che ha accumulato tante, troppe ferite nel corso del tempo", afferma Conte rispondendo alle domande di una studentessa. "La politica continuerà a perseguire il progetto di rilancio di questo territorio, continuerete a vederci qui, non ne potrete più. Si tratta di un progetto politico, sociale, culturale, di rilancio. Non possiamo consentire che una perla del Paese come Taranto sia degradata al punto da non essere più un faro nel Mediterraneo", conclude il premier.
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