10 Settembre 2020
Coronavirus (fonte LaPresse)
Se si hanno sintomi come tosse, febbre e raffreddore significa automaticamente che siamo affetti da Coronavirus o potrebbe trattarsi di una semplice influenza? Secondo uno studio recentemente condotto da un gruppo di ricercatori della University of Southern California di Los Angeles la presenza di tali sintomi non è necessariamente ascrivibile al Covid-19: a fare la differenza è l'ordine temporale con cui questi si susseguono. La diagnosi per distinguere il virus da una più comune influenza o dai coronavirus che causano Sars e Mers può essere condotta sulla base della diversità con cui si succedono i sintomi.
Lo studio pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Public Health’ ha permesso di individuare qual è la successione dei sintomi nelle diverse malattie respiratorie prese in esame. Per ottenere i risultati, i ricercatori dell'università della California hanno utilizzato i dati rilasciati dall’Oms relativi a oltre 55 mila casi di Covid-19 confermati in Cina. Questi dati sono stati poi confrontati con migliaia di casi di influenza stagionale raccolti dall’Università del Michigan, di quasi 150 casi di Sars registrati nell’area di Toronto e di 45 casi di Mers segnalati in Corea del Sud.
Come riportato dal 'Corriere della Sera', dagli studi è emerso che il Coronavirus inizia solitamente con febbre a cui poi seguono: tosse e dolori muscolari, nausea e vomito e, infine, diarrea. L'influenza, invece, inizia con tosse e prosegue con febbre. L'ordine dei sintomi della Sars e del Mers differisce da quello del Covid-19 per un solo passaggio: la diarrea che, in queste malattie, si presenta prima della nausea e del vomito, dopo la tosse e la febbre. "L’ordine dei sintomi è importante. Sapere che ogni malattia progredisce in modo diverso significa che i medici possono identificare prima se si tratti di Covid-19 o di altra malattia, facendo scelte terapeutiche migliori". Così ha commentato Joseph Larsen, esperto di biologia computazionale e bioinformatica e autore dello studio.
Come dimostrato dai ricercatori, la sequenza dei sintomi resta perlopiù inalterata anche quando si presentano manifestazioni cliniche secondarie come mal di testa, mal di gola e spossatezza. Gli studiosi hanno tenuto a sottolineare che il loro modello non è un metodo diagnostico fai da te.
"Se il bambino ha il raffreddore accompagnato da naso chiuso o che cola e qualche colpo di tosse, senza altri sintomi come disturbi gastrointestinali e congiuntivite vera (non quella con secrezione catarrale, che fa parte del raffreddore), possiamo concludere con abbastanza certezza che siamo di fronte a un classico raffreddamento stagionale". Sono queste le indicazioni fornite da Gianvincenzo Zuccotti, direttore del reparto di Pediatria all’ospedale Buzzi di Milano, per distinguere il Coronavirus dall'influenza e dal raffreddore nei bambini. "Se al raffreddore si aggiungono febbre superiore a 37,5 e magari anche sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea allora è giusto sospettare del Covid-19. In generale se i sintomi si presentano singolarmente: solo raffreddore, solo febbre, solo vomito e diarrea è verosimile che siamo di fronte a malanni di stagione, i classici raffreddori e gastroenteriti virali che accompagnano l’inverno e non al Covid-19", ha aggiunto il direttore nell'intervista rilasciata al 'Corriere della Sera'. Zuccotti ha poi dato indicazioni su quando è necessario evitare di portare i bambini a scuola: "Mi limiterei a tenere a casa da scuola solo il bambino con febbre superiore a 37,5, tosse ed eventualmente sintomi diarroici, come già succede normalmente".
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