04 Agosto 2020
Il Nas di Milano ha sequestrato 363 cartelle cliniche di pazienti deceduti nei primi drammatici mesi dell'emergenza coronavirus, chiedendo riscontro dei protocolli di prevenzione e delle procedure applicati. Il provvedimento è scattato al termine di accertamenti presso 17 residenze sanitarie assistenziali e un ospedale della Provincia di Como. Lo riporta il sito del ministero della Salute.
L'indagine è stata avviata in seguito alla ricezione di 26 esposti da parte non solo di familiari delle vittime, ma anche del personale sanitario. Omicidio ed epidemia colposi sono le ipotesi di reato finora configurate a carico di ignoti. I magistrati sono ora al lavoro per scoprire la verità sulla gestione delle strutture in cui sono avvenuti gli accertamenti e le varie responsabilità.
"Bene gli accertamenti nelle Rsa, serve fare luce per una sanità migliore". Così il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri commentando l'operazione del Nas di Milano. "Le indagini e i controlli - aggiunge - sono essenziali alla comprensione dei fatti, della responsabilità e soprattutto della giustizia e della verità che si devono ai parenti delle vittime". "Sono dell’avviso che la magistratura e i Carabinieri del Nas stiano conducendo un lavoro straordinario in tutta Italia - prosegue - e che debbano essere loro il nostro riferimento per l’acquisizione di informazioni utili alla ricostruzione dei giorni più duri della pandemia. L’ho detto anche qualche mese fa: l’esperienza del Covid-19 ci ha insegnato che è fondamentale indagare, nel senso di comprendere e ricostruire ciò che è successo, ma anche imparare da ciò che è accaduto ed investire affinché non accada ancora".
"Indagare, 'seguire le tracce' significa ricercare con cura e individuare ogni indizio utile alla conoscenza dei fatti - spiega ancora il viceministro - imparare serve a costruire il futuro, è la base per capire le debolezze da sanare, le criticità da risolvere. Ed infine investire: vuol dire formare il personale sanitario e consentire l’acquisizione di informazioni per potenziare il nostro capitale umano. E tutto questo non deve esser fatto in vista di una seconda ondata e nella pura ricerca dei responsabili, ma deve essere il nostro paradigma per affrontare le problematiche sanitarie".
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