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Brasile-Argentina, scontri al Maracanã tra polizia e tifosi argentini, Messi: “Poteva finire in una strage” - VIDEO

Durante gli scontri tra la polizia e i tifosi argentini, Dibu Martinez, portiere campione del mondo, si è gettato con il corpo a proteggere i suoi connazionali

22 Novembre 2023

Doveva essere una notte di grande calcio, ma in pochissimi minuti si è trasformata in una notte di violenza e scontri fra i tifosi sugli spalti. Brasile-Argentina non è mai una partita qualunque, ma ieri, durante gli inni nazionali, i tifosi di Brasile e Argentina sono entrati in contatto. Da lì le cariche della polizia, poi la protesta di Messi, che ha riportato la sua nazionale negli spogliatoi e infine la gara, iniziata con 27 minuti di ritardo, e vinta poi dalla nazionale campione del Mondo. 

Brasile-Argentina, scontri al Maracanã tra polizia e tifosi argentini

Scontri al Maracanã tra la polizia brasiliana e i tifosi argentini. Prima della gara tra Brasile e Argentina, e quindi durante il momento degli inni nazionali, lo stadio ha fischiato quello argentino e i tremila tifosi dell’Albiceleste sono entrati in contatto con i sostenitori di casa. La polizia è intervenuta prendendo gli spettatori a manganellate, i giocatori dell’Argentina sono corsi verso il pubblico. Dibu Martinez, portiere campione del mondo, si è gettato con il corpo a proteggere i tifosi dalla carica degli agenti e ha provato a strappare un manganello a un agente. E a questo punto Leo Messi ha preso la decisione clamorosa di riportare l’Argentina negli spogliatoi.

Messi: "Poteva finire in una strage

Alla fine Messi ha criticato le carenze organizzative, sottolineando le violenze contro i tifosi argentini: “Questa squadra continua a fare la storia. Una grande vittoria al Maracanã, anche se sarà segnata dalla repressione contro gli argentini ancora una volta in Brasile. Questo non può essere tollerato, è una follia e deve finire subito!” ha scritto Messi su Instagram.

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