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Vasco Rossi di nuovo contro il genocidio a Gaza durante il concerto a Bologna: “Basta con la strage di innocenti nella Striscia” - VIDEO

In un lungo discorso che rompe la consuetudine dei suoi live, Vasco Rossi si schiera nuovamente contro il genocidio a Gaza, dopo averlo fatto al concerto di Firenze

12 Giugno 2025

Vasco Rossi si schiera di nuovo contro il genocidio a Gaza. E lo fa dal palco del suo concerto a Bologna, davanti a decine di migliaia di fan, sventolando una bandiera della Palestina donatagli da don Luigi Ciotti e pronunciando parole forti, cariche di indignazione, dolore e umanità. Un intervento raro, ma potente, con cui il rocker di Zocca prende posizione contro tutte le guerre, e in particolare contro il genocidio in corso nella Striscia di Gaza.

Basta con la strage di innocenti a Gaza, basta con tutte le guerre dei farabutti che le scatenano e guadagnano soldi col sangue di giovani, donne e bambini mentre come vigliacchi stanno nascosti nei bunker: chiunque dichiari guerra dovrebbe essere messo in manicomio”. Un attacco diretto, senza mezzi termini, contro chi lucra sul dolore, contro i signori della guerra, contro chi scatena i conflitti restando al sicuro.

È un Vasco politico, sì, ma senza retorica. Diretto, semplice, empatico, che sventola la bandiera della Palestina. “Questa bandiera me l'ha data Don Ciotti a Torino nella prima data di questo straordinario tour e mi sembra veramente il caso di sventolarla perché mai come in questo periodo oscuro c'è bisogno di pace, pace, pace, pace”, ha detto, con la voce rotta dall’emozione, prima di deporre la bandiera sul palco. “Quindi noi siamo per la pace e la metto qua”.

Poi il momento più intenso: un lungo discorso che rompe la consuetudine dei suoi live, nei quali “le canzoni dicono tutto”. Ma stavolta sentiva il bisogno di parlare: “Voi capite benissimo quello che penso e da che parte sto perché conoscete le mie canzoni, ma voglio dirlo chiaramente qua, cantarle chiare come si dice”.

E continua, con un grido che è anche un appello accorato: “Basta con la strage delle persone civili, degli uomini, delle donne, dei vecchi, dei bambini per colpa delle bombe. Basta con le guerre, con tutte le guerre. Nessuna guerra è giusta, tutte le guerre sono sbagliate. Tutte le guerre sono contro l'umanità. Mi sembra quasi scontato, chiaro che siamo tutti contro la guerra”.

Parole che risuonano come un manifesto etico, non solo artistico. “Chi è d'accordo con la guerra? Sono i farabutti che le scatenano, sono i farabutti che le dichiarano. Sono le carogne che si guadagnano vendendo le armi e guadagnando sopra le persone che muoiono. Le guerre vanno bene solo per quei farabutti che governano questo mondo, che le scatenano e poi sono nascosti dentro ai bunker perché sono dei vigliacchi, dei vigliacchi”.

Infine, la sua dichiarazione d’intenti: “Noi siamo per la pace, chiaro, pace, amore e musica. E amore sopra la paura. E anche l'amore sopra l'odio. Ci stanno veramente facendo diventare pazzi con l'odio. Stanno sobillandoci tutti con la confusione dei social, con tutto”.

Un Vasco schietto, che chiude promettendo silenzio futuro – “Questa è la prima e l’ultima volta” – affidandosi di nuovo solo alla forza delle sue canzoni. Ma intanto, ha detto ciò che sentiva: “Basta, è l’ora di finirla”.

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