05 Aprile 2025
Emanuele Salce attore, regista e autore, ma anche figlio; figlio di Diletta D'Andrea e di due padri, l'uno naturale, l'altro putativo, entrambi mostri sacri del cinema italiano (e non solo): Luciano Salce e Vittorio Gassman.
Emanuele Salce
In queste tre righe, c'è già un mondo; quello che Emanuele ha vissuto dalla nascita e si porta dentro, ma anche fuori, mettendolo in scena brillantemente, con maestria e uno humour inglese, elegante, capace sempre di andare a segno.
Emanuele ha, anche, scritto del papà, con tanto di fotografie, le quali parlano di un'epoca affascinante, spesso in bianco e nero, che non c'è più, ma che ha segnato la nostra cultura, oltre che gli specifici ambiti dello spettacolo.
LIBRO: "LUCIANO SALCE"
"Luciano Salce. L’ironia è una cosa seria" (Edizioni Sabinae/CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia) è il libro scritto da Emanuele Salce e dal critico Andrea Pergolari, uscito il 2 aprile scorso e presentato poco prima nella capitale, presso la Libreria di Palazzo Esposizioni: il volume si arricchisce dei preziosi contributi di Alberto Anile, Valerio Caprara, Michelangelo Cardinaletti e di tantissimi altri nomi del panorama italiano nonché relatori della mostra su Salce che fu organizzata, nel 2022, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. L'occasione della mostra, in particolare, e del libro è il festeggiamento del centenario dalla nascita di Salce (25 settembre 1922).
Emanuele Salce durante l'intervista. Ph. Alessandra Basile
Alla presentazione alla libreria, che è stata condotta dagli stessi autori, Marco Giusti, il critico cinematografico, regista ed autore televisivo cui si devono diversi programmi tv, fra i quali Blob, che fu di enorme successo, ha partecipato mediando l'incontro; onestamente, l'ha fatto inserendo talvolta dei commenti, a mio parere, sessisti, evitabili anche perché inutili.
Fra il pubblico, numeroso e partecipe, anche molti personaggi dello spettacolo, da Marco Risi a Max Tortora al novantenne Gianni Garko del ricordato film "La voglia matta" ad altri.
Tanti gli episodi di vita vissuta e gli aneddoti che hanno riempito la sala, impinguando l'immaginazione nostalgica di chi c'era e rendendo edotto chi non era nemmeno nato all'epoca dei grandi, dei nostri grandi.
Ennio Morricone
Il secolo scorso ha forgiato talenti mostruosi che restano insostituibili. Fra essi, certamente il poliedrico Luciano Salce, definito dal figlio un grande italiano, un grande artista, un talent scout (scoprì artisti, Ennio Morricone incluso: Recensione del Docufilm "Ennio" di G. Tornatore), "un uomo ispirato, con mille qualità, che si divertiva a fare cinema, teatro, televisione, canzoni (scrisse canzoni per Tenco, Morandi, .. )".
Luciano Salce. Ph. Alessandra Basile, fonte: "Luciano Salce, l'ironia è ua cosa seria"
Parlando della vita di Luciano, Emanuele ne sottolinea anche alcuni momenti difficili, dicendoci che "Era il classico orfano di madre; inoltre, fu fatto prigioniero dai tedeschi, costretto a lavorare per il Reich". Da alcune lettere rinvenute, cercando materiale sul papà, anche quello dallo stesso conservato, ha inoltre scoperto che Luciano, proprio nel '44 mentre viveva la condizione di prigionia anzidetta, era solito rallegrare i compagni, letteralmente, di sventura con spettacolini divertenti, senza far troppo rumore, con gli zoccoli di legno che dovevano portare ai piedi, per non svegliare le guardie: "Mi ha riempito il cuore, è una cosa di papà che mi ha emozionato".
Luciano Salce con Emanuele, piccolino. Ph. Alessandra Basile, fonte: "Luciano Salce, l'ironia è ua cosa seria"
TEATRO: "MUMBLE MUMBLE", numeri 1 e 2
A teatro, il nostro intervistato ha rappresentato e così ben interpretato il secondo capitolo dello spettacolo che allestì nell'ormai lontano 2009. Il titolo completo di quest'ultimo era "Mumble Mumble ovvero confessioni di un orfano d'arte", mentre quello che va in scena dal 2021 - e ho potuto vedere all'Off/Off Theatre di via Giulia a Roma lo scorso marzo - si chiama "Diario di un inadeguato ovvero Mumble Mumble atto II".
Sedici anni, dunque, sono passati dal primo atto di questa riuscita mise-en-scène della vita di Emanuele, fra vita vissuta e persone realmente conosciute o solo incrociate, talvolta profondamente amate dal protagonista.
Quelle sul palco e agli spettatori sono decisamente delle confessioni pubbliche e coraggiose, sempre rese con grande ilarità, ma non per questo meno chiare e potenti nell'immaginario di chi ascolta e partecipa di ciò che Emanuele trasmette in un'ora.
Il risultato? Duplice: crasse risate in diversi momenti dello show; la più grande empatia per l'attore, che, come lui stesso dichiara, fa una sorta di simpatica esorcizzazione del suo passato, ciò che avvicina molto il pubblico. Voto: 9
Teatro Off/Off Theatre - Ph. Alessandra Basile
Le trame e una breve analisi
Vittorio Gassman (sx) e Luciano Salce (dx)
Nel primo "Mumble Mumble", Emanuele condivide con gli spettatori il suo vissuto più personale con i due grandi papà, l'uno parecchio assente e l'altro parecchio imponente, ma anche entrambi parecchio famosi; insomma, pregi e difetti dell'essere un figlio d'arte, visto dal di dentro e non dal di fuori.
Fu molto interessante, ben costruito e, nonostante l'innegabile ironia, sul serio commovente, perché il protagonista si metteva a nudo, raccontando verità personali profonde, fra le battute. Voto: 9
Nel secondo e più recente capitolo, il protagonista vuol fare l'Atto II del suo spettacolo teatrale (anche qui, è la verità sul palco), ma l'amico e compagno di scena, nonché lo psicologo di cui veste i panni, lo scoraggia; ciononostante, lui inizia a raccontare e a rivivere vari momenti della propria vita, dicendo che li vorrebbe al centro della nuova pièce, in particolare quello dell'incontro sentimentale con una donna, poi rimasta con lui (davvero) diversi anni.
L'inadeguatezza del titolo è quella all’amore e alla morte, insomma alla vita.
L'interpretazione è fortemente arricchita da una serie di accenti e voci messi in atto dall'esperto artista in modo efficace e molto divertente.
In scena con Emanuele, Paolo Giommarelli; la regia è di Giuseppe Marini.
A collaborare allo spettacolo di Emanuele, primo e secondo atto, è sempre Andrea Pergolari.
"Diario di un inadeguato ovvero Mumble Mumble atto II" è uno spettacolo da vedere. Aspettiamo le prossime repliche.
Emanuele Salce con Paolo Giommarelli all'Off/Off Theatre. Ph. Alessandra Basile
FANTOZZI 50 ANNI DOPO, stesso giorno, stesso cinema
Straordinaria la visione al Barberini di Roma del "Fantozzi" più di successo, assolutamente il numero uno, il primo! Merito di una coppia artistica che non ha potuto presenziare o, se l'ha fatto, è scesa dall'al di là per sedersi fra noi spettatori e godere del loro meritato e sempreverde successo: Luciano Salce (regista) e Paolo Villaggio (attore e autore del soggetto), l'ideatore del ragioniere più celebre di tutti i tempi, in Italia, e preso a ispirazione per alcune espressioni ormai entrate nel vocabolario italiano. "Fantozzi" è un cult movie, una pietra miliare della nostra cultura cinematografica, ma anche della storia di noi italiani. Il film di Salce fu la rappresentazione perfetta, divertente ma amara, cinica e sopra le righe, ma così vicina alla realtà, dell'italiano medio, specie degli anni 70. La nascita di Ugo Fantozzi si deve a Villaggio e alle sue esperienze lavorative prima di diventare il grande artista quale fu. la realizzazione per il grande schermo e il cast, a dir poco superlativo, di devono a Salce.
Plinio Fernando e la sua Mariangela. Ph. Alessandra Basile
Sul palco del cinema, lo scorso 27 marzo, erano a ricordare i due mostri sacri e ricevere i giusti applausi di sostegno e apprezzamento, oltre a Emanuele, anche Elisabetta Villaggio e Plinio Fernando, l'attore che vestiva i panni della "bertuccia", Mariangela.
Elisabetta Villaggio e Emanuele Salce. Ph. Alessandra Basile
Assenti la straordinaria Anna Mazzamaura, oggi ottantaseienne, e Liù Bosisio, tre anni di più.
Un ricordo va poi ad altri due personaggi meravigliosi di "Fantozzi": il geometra Calboni, perfettamente interpretato dal fu Giuseppe Anatrelli, e l'inconfondibile rag. Filini dello straordinario attore Gigi Reder, quello di "batti lei!".
Commuove profondamente pensare che non ci sono più quasi tutti gli attori del cult movie di Villaggio/Salce e che, al tempo stesso, resterà nei secoli.
Luciano Salce e Paolo Villaggio sul set. Ph. Alessandra Basile, fonte: "Luciano Salce, l'ironia è ua cosa seria"
EMANUELE SALCE, breve excursus
Classe 1966, nato a Londra, Emanuele Salce si è diplomato in regia al Centro sperimentale di cinematografia nel 1991 e, dopo aver diretto alcuni documentari, ha svolto il ruolo di assistente alla regia di registi star quali Dino Risi, Ettore Scola, Pasquale Squitieri ed altri. Ha, anche, interpretato dei ruoli, ma è più avanti d'età che intraprende seriamente la carriera attoriale, alla quale ha resistito, come lui stesso ha dichiarato, per "non essere confrontato con dei mostri come Salce e Gassman". Quando ha compreso che "così facendo, mi stavo obbligando a rinunciare a ciò che desideravo" e sentiva suo, ha accettato e sviluppato se stesso come attore e - possiamo proprio dirlo - ha fatto bene! Il talento l'ha respirato e poi l'ha personalizzato, con successo.
A proposito di libri, Emanuele ne scrisse un altro sul padre Luciano, pubblicato a vent'anni dalla scomparsa del regista, nel 2009 e intitolato "Una vita spettacolare". In tema, ha, anche, curato il documentario "L'uomo dalla bocca storta", presentato, fra gli altri, al IV Festival Internazionale del Film di Roma; il film ha ricevuto poi una menzione speciale come miglior documentario sul cinema ai Nastri d'argento del 2010.
Nel cinema, Emanuele ha lavorato come attore, sia con il fratellastro Alessandro Gassman sia con grossi nomi del parterre cinematografico italiano, come Scola, Rubini, Avati, Corsicato, Andò, Virzì.
Con Vittorio Gassman, ha lavorato, in particolare, a teatro: "Anima e corpo", anno 1997, fu definito l'addio alle scene del mattatore, mentre si rivelò il penultimo spettacolo dello stesso.
Fra i premi vinti, a Emanuele sono andati il Premio Flaiano per il teatro nel 2022 proprio per quest'ultima sua fatica, in particolare nella categoria "Miglior interpretazione maschile".
Emanuele Salce al Premio Flaiano
CONCLUSIONI
Ugo Tognazzi sul set. Ph. Alessandra Basile, fonte: "Luciano Salce, l'ironia è ua cosa seria"
Ci sarebbe così tanto da dire ancora, ma dobbiamo fermarci.
Invito alla visione della video intervista a Emanuele, la parte migliore dell'articolo, e a recuperare, cosa che già Cine34 fa ampiamente, i film e le trasmissioni di questo incredibile personaggio che porta il nome di Luciano Salce e che, lo condivido con orgoglio, era il cugino primo della mia nonna materna. Lo ricordo bene, ma questa è un'altra storia.
Ricordo anche quando, allo spettacolo "Anima e corpo", Emanuele gentilmente mi introdusse a Vittorio Gassman, il quale, simpaticamente e con il suo vocione, disse "Ti aspettavo"; naturalmente, crollai dall'emozione.
Concludo invitando a conoscere di più Emanuele Salce, perché, a parte l'indiscussa bravura attoriale, la sua verità ironica sul palco e la sua modestia nei modi, con una classe che lo contraddistingue, sono qualità rare, specie oggigiorno.
Emanuele Salce con Alessandra Basile
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