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Sanremo, Paola Ceccantoni (Pubble): "Sul palco due israeliane di cui una spacciata per palestinese, Imagine storpiata per far passare un messaggio subliminale, la propaganda c'è ma non si vede" - VIDEO

Pubble ha pubblicato un video con oggetto a Sanremo 2025, ed in particolare la serata in cui hanno cantato Noa e Mira Awad. Le due sono state ospiti per esibirsi sulle note di Imagine di John Lennon, tuttavia la youtuber ha alcune cose da dire

17 Febbraio 2025

Paola Ceccantoni, in arte Pubble, ha pubblicato un video con oggetto a Sanremo 2025, ed in particolare la serata in cui hanno cantato Noa e Mira Awad. Le due sono state ospiti per esibirsi sulle note di Imagine di John Lennon, tuttavia la youtuber ha alcune cose da dire.

Questo video sarà sicuramente demonetizzato, molto probabilmente censurato, ma non ce ne frega niente. Sanremo 2025: Sapevate che fosse il festival meno politicizzato di sempre? Nessun monologo, nessuna pressione politica, spazio solo alla musica. E invece la propaganda c'è, ma non si vede. Se il punto più alto della serata è stato "Sij na pret", quello più basso è stato decisamente il messaggio di Papa Francesco. Quanto gli piace alla gente sta patina di nutellosità. Non è propaganda, è peggio, è la sbarà. Chi segue questo canale sa benissimo che cos'è la sbarà: è quella tecnica con cui lo Stato che ha l'esercito più morale del mondo nasconde sotto strati e strati di melassa i peggio abomini umani. Quella nutellosissima attività di nascondere con lo zucchero filato le peggiori nefandezze umane. Quindi, come so' carucce, come so' zuccherose le due cantanti. Poi cantano pure Imagine che fa molto recita di 5.ª elementare. Come sono dolci: due culture unite dalla musica. E così per convincerci che un mondo di pace si può fare con due musichette e quattro luci fanno cantare le due: Noa l'israeliana e Mira Awad la palestinese.

Peccato che la seconda sia palestinese quanto io sono napoletana. Nasce ad Israele da padre arabo, cristiano e madre bulgara cristiana. Possiede quindi doppia cittadinanza. Le due hanno spesso collaborato insieme per rappresentarci l'idea di queste culture unite dalla musica come momento di pace e solidarietà, la Nutella. Nutella bella, pronta e confezionata, anche l'Eurovision Song Contest del 2009 e dove rappresentavano, indovinate chi? Eh sì, Israele. E così, mentre Noa ce la ritroviamo a fare la colonna sonora della vita è bella pure lì, Nutella a pacchi, anche a svolgere il servizio di leva obbligatoria presso l'IDF, che c'ha addirittura i figli nell'esercito più morale del mondo: il figlio che ha già svolto servizio, la figlia che invece è in servizio proprio in questo momento. Eh sì, sì, proprio in questo momento storico.

Per Mira Awad invece c'è un problema di narrazione. Ci tiene a dirci che c'è una polarizzazione del conflitto, che mancano le sfumature della narrazione, capito? Non è che sul palco ci stavano de facto due israeliane e non potranno quindi dirti nient'altro che oste com'è il vino? Buonissimo. È che mancano le sfumature della narrazione. 50 Sfumature del rosso massacro, quelle sì, certamente su quel palco mancavano totalmente. Per farvi capire meglio quanto è palestinese questa Mira Awad vi basterà sapere che nel 2010 ha avuto qualche problemino. Diciamo che c'è chi si è un po' incazzato perché doveva partecipare a Londra al 62esimo anniversario del giorno dell'indipendenza di Israele organizzato dalla Federazione sionista: palestinese DOC. E sapete che cos'è il giorno dell'indipendenza israeliana per uno che è veramente palestinese? È la Nakba. Avete capito adesso quant'è palestinese questa? Capito quanta Palestina ci stava su quel palco ieri sera? Zero. Nisba, nada. Lo zero assoluto, tutto solo zucchero, coriandoli e pallettes. E mi pare evidente che la Palestina non c'era perché se ci fosse stata gli sarebbe risultato difficile non mandare tutti a cagare quando se ne sono uscite con "E che fra un anno torneremo qui a festeggiare un diverso modo di vivere". "Speriamo che tra un anno saremmo qui a festeggiare un vero accordo di pace".

E sì, tra un annetto, giusto il tempo che gli mettono in pratica i piani di esodo forzato. No? Dategli un annetto ai piani di Trump e Bibi e vedrete a Gaza che pace che ci sarà. Se la sbarà ci ha insegnato qualcosa è che è come il diavolo: si vede nei dettagli. Il capolavoro della sbarà non l'hanno raggiunto spacciando per palestinese una che palestinese non è, ma in qualcosa di ancor più impercettibile, perché presi dal momento così nudo, dai lustrini, dalle pallettes, da nonna che s'è tanto commossa a guardar papà in tv, forse in pochi hanno fatto caso al testo della canzone. Perché io Imagine me la ricordavo un po' diversa. Non mi risultava dicesse "immagina che non ci siano minacce alla mia esistenza". E manco che dicesse vivere in sicurezza. Sicurezza. Da poco ci hanno infilato proprio la parola sicurezza. E che cazzo di Imagine è? Imagine Idf approved? C'avete provato vecchie volpi eh? C'avete provate a far passare la marchetta? Imagine proprio notoriamente dice altra roba. Parla di un mondo dove le religioni non esistono dove i confini non esistono e quindi non esiste manco il concetto di sicurezza, meno che mai quello di minaccia esistenziale. Queste parole nel testo non sono proprio pervenute. Queste sono parole ben precise che pronuncia precisamente qualcuno, pronunciate nel corso del tempo proprio da quello che chiamano Mister Sicurezza. Che dritti che sono. È la sbarà. La propaganda che non sembra propaganda, il messaggio subliminale, unilaterale, spacciato per messaggio di pace universale. Che figli di... E il tutto mentre fuori dai lustrini, dalle pallettes, da questa melassa, un popolo, dopo essere stato massacrato, sta per essere anche esodato. Mi raccomando leccatevi le dita con la loro nutella che della nutella c'ha solo il colore. E anno dopo anno sempre di più. "Un paese di musichette mentre fuori c'è la morte".

Chissà se vi è mai venuto in mente di Imagine, un mondo dove smettono di bombardare i palestinesi, Chissà, Imagine.

 

 

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