23 Aprile 2024
Parla poco, Adriano Celentano, spesso anche durante i suoi lunghi monologhi. Ma quando decide che è ora spesso e volentieri sono dolori per il destinatario. Questa volta lo fa dalla sua pagine Instagram, L'Inesistente, in cui scaglia un attacco frontale e senza barrire a Giovanni Floris. Un'entrata a gamba tesa su uno dei capisaldi del programma de La7, ovvero: i frequenti applausi da parte del pubblico presente nello studio di Dimartedì. Un fattore che è causa di enorme fastidio per il molleggiato tanto da rivolgere un colorito messaggio direttamente al conduttore, chiedendogli di dare un taglio ai continui finti applausi che si intervallano durante o al termine dell'intervento di un ospite.
Celentano ha usato il bastone ma anche la carota. Inizia la ramanzina prodiga di complimenti per Floris, sulle note di di Tre passi avanti, il brano del 1968 dedicato al fenomeno beat: "Caro Beat, mi piaci tanto… No, volevo dire: caro Floris, la tua trasmissione 'DiMartedì' mi piace tanto! Sei forte!". Poi la stoccata al vetriolo "Però se ti ostini a rompere i coglioni con quegli applausi finti ogni tre secondi...". A quel punto Il Molleggiato ha rivolto una sorta di profezia nei confronti di Floris, sollecitandolo a prendere in considerazione il suo consiglio per scongiurare uno scenario negativo per la trasmissione che conduce: "O ti sbarazzi di quegli insignificanti e tristi applausi o presto il tuo 'DiMartedì' crollerà". Nei giorni scorsi si era diffusa la voce su una possibile partecipazione dell'artista proprio a Dimartedì, ma al momento non è ancora giunta nessuna comunicazione in merito.
Solo mesi fa, esattamente a dicembre, dal salotto di Domenica In, Celentano aveva comunicato di avere finito di preparare un suo nuovo programma: "Tutto è pronto ormai, mancano solo pochi giorni", aveva dichiarato. Senza fornire dettagli su quale rete possa andare in onda: "Devo decidere. Comunque quello che conta è che le puntate sono davvero forti. Poi, anche se nessuno le vede, l'importante è che ci siano. Un giorno la gente le vedrà senza il bisogno di un televisore".
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