16 Ottobre 2025
Roma, 16 ott. (askanews) - Promuovere l'innovazione e rafforzare la competitività della filiera italiana del tabacco, di cui l'Italia è principale produttore a livello europeo. Sono gli obiettivi di Filiera Tabacchicola italiana, la neonata organizzazione con un valore dell'indotto da 2,2 miliardi di euro che si inserisce nel più ampio progetto di Filiera Italia. Alla guida ci sarà Cesare Trippella, direttore Eu Value Chain & External Engagement di Philip Morris Italia.
Cesare Trippella, presidente di Filiera Tabacchicola Italiana: "Facciamo parte di questa filiera agro industriale totalmente italiana, made in Italy. Pensiamo che questo percorso è stato molto positivo, soprattutto per le nuove generazioni dei coltivatori alle quali stiamo creando anche una formazione e soprattutto una prospettiva di futuro con l'accordo che abbiamo fatto con il ministero dell'agricoltura e con la Coldiretti che è stato rinnovato fino al 2035".
A partire dal 2011 Philiph Morris ha sottoscritto con il Ministero dell'Agricoltura e Coldiretti una serie di accordi di filiera per migliorare la competitività del settore promuovendo pratiche produttive attente all'impatto ambientale e sociale. Accordi recentemente rinnovati per dieci anni che hanno generato nel settore agricolo investimenti per oltre 3 miliardi di euro.
Cesare Trippella, presidente di Filiera Tabacchicola Italiana: "Un accordo che darà certezza, stabilità e soprattutto un impatto economico molto forte sulla filiera di oltre 2 miliardi di euro andando sia dalla parte agricola fino alla parte industriale".
Una filiera che raccoglie 22mila produttori e che promette anche di fare da apripista ad altre importanti filiere dell'agroalimentare italiano.
Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia: "Molto importante la nascita di Filiera tabacchicola italiana e l'ingresso in filiera Italia, innanzitutto per il valore aggiunto creato. Siamo arrivati con l'accordo che riguarda 22.000 produttori di tabacco di Coldiretti e Philip Morris ad un valore indotto complessivamente da questa filiera di 2,2 miliardi".
"L'ingresso in filiera Italia consentirà innanzitutto di mettere a disposizione questo modello, di fare da traino ad altre filiere. Noi già abbiamo fatto ovviamente contratti di filiera di lungo termine per quanto riguarda il pomodoro lo faremo ancora di più per il grano".
"E lo continueremo a fare per il latte e per la carne. Insomma, un modello che traina".
Perché se si vuole incidere davvero sulla produzione agricola e dare garanzie ai produttori l'orizzonte di tempo non può essere breve.
Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia: "Una filiera che spiega perché se si vuole dare garanzia di futuro alla produzione agricola italiana è necessario avere contratti Commitment di lungo termine, addirittura portati per la prima volta in assoluto, non credo che esistea esempio al mondo, a 10 anni di durata".
"Una filiera che fa molto bene, quindi ai produttori, che fa bene all'ambiente perché se si sta insieme per 10 anni o in questo caso anche di più, dal 2011, impari e insegni ai giovani agricoltori come impattare meno sull'ambiente, come fare quella ricerca e sviluppo di cui la filiera tabacchicola italiana è leader".
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