Domenica, 07 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Squali nel Tamigi, continuano gli avvistamenti di palombi e spinaroli: VIDEO

Negli anni '50 il Tamigi era considerato biologicamente morto, ma ora grazie al calo dell'inquinamento anche alcune specie di squali sono tornate a popolarlo

11 Novembre 2021

Continuano gli avvistamenti di squali nel Tamigi, fiume che negli anni '50 era considerato ormai biologicamente morto a causa dell'inquinamento ma che in questi ultimi decenni è stato protagonista del ritorno di diverse specie marine. Grazie agli importanti sforzi conseguiti per la salvaguarda dell'ecosistema fluviale infatti, non è inusuale oggi incontrare nelle acque del fiume foche, anguille, cavallucci marini e alcune specie di squalo, che si trovano a proprio agio nel corso d'acqua londinese anche a causa della sua elevata salinità.

Squali nel Tamigi, continuano gli avvistamenti di palombi e spinaroli

Stando a un rapporto della Zoological Society of London, che ha condotto approfondite indagini sulla fauna marina del fiume, diverse specie appartenenti alla famiglia degli squali hanno trovato casa lungo il Tamigi. Come evidenziato inoltre dagli scienziati del The Greater Thames Shark Project, nel fiume possono essere attualmente avvistati esemplari di palombo stellato, di galeo (chiamato anche canesca) e del temuto "spurdog", noto in Italia con il nome di spinarolo. Quest'ultimo infatti è un pesce il cui veleno può essere molto pericoloso per gli esseri umani.

Secondo gli studi effettuati dai biologi marini gli squali presenti nel Tamigi utilizzerebbero l'estuario del fiume come luogo per partorire, dato che sia il palombo stellato che il galeo danno alla luce piccoli già formati e non depongono uova come altre specie di squali. Gli zoologi ritengono che gli squali abbiano scelto questo luogo per allevare la loro prole sia grazie al miglioramento della qualità dell'acqua e delle elevate concentrazioni di ossigeno ivi presenti che per la particolare conformazione dell'area, che consente di nascondere i piccoli ai predatori affamati.

Dal 2007 al 2020 le concentrazioni di ossigeno disciolto nel Tamigi sono infatti aumentate, mentre di contro vi è stato un peggioramento dei nitrati provenienti dalle acque reflue. Un problema quest'ultimo che tuttavia sarebbe destinato a svanire a partire dal 2025, quando verrà finalmente completata la Thames Tideway Tunnel, il nuovo sistema fognario di Londra. Lunga 24 chilometri e profonda 61 metri, questa rete fognaria riuscirà a evitare che 39 milioni di tonnellate di acque reflue finiscano nel Tamigi, come accade purtroppo ancora oggi ogni anno.

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti