27 Luglio 2025
Sono passati 4 anni dalla morte del dottor Giuseppe De Donno, conosciuto per la sua battaglia alternativa al Covid. La sorella ha rilasciato alcune dichiarazioni a Quarto Grado: "Lui è stato isolato, abbandonato, perché le big pharma non approvavano la sua terapia da plasma iperimmune. Erano già pronte altre cure che avrebbero sicuramente fatturato di più rispetto che alla sua cura, che non avrebbe fruttato allo stesso modo".
Nel servizio di Raffaella Regoli su Quarto Grado, andato in onda nei giorni scorsi per ricordare il quarto anniversario dalla morte del dottor Giuseppe De Donno, è stata intervistata la sorella. "Io ho tanta rabbia, lui è stato isolato, abbandonato", queste le parole con cui la donna ha esordito il suo racconto.
Inframmezzati ai ricordi della sorella, gli interventi di alcuni medici: "Il plasma non aveva dietro nessuna casa farmaceutica. I poteri forti non erano del tutto favorevoli a questo tipo di cura democratica". Terapia che molte big pharma avevano scartato favorendo i vaccini, usando come scusa quella scarsa efficacia.
Efficacia che è invece stata confermata dal British Journal of Medicine: la cura al plasma funziona se usata molto presto, all'inizio dei sintomi. Ma, come ripetuto dalla sorella di De Donno: "Non gode di sostegno perché non è redditizio. Non volevano il plasma perché erano pronte altre cure che dovevano essere utilizzate".
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