15 Maggio 2023
Giorgio Palù, presidente AIFA e virologo, presente negli studi di "Porta a Porta" rivela, a fine pandemia, quello che già tanti sapevano. "Capire quali farmaci utilizzare come gli antinfiammatori che erano un aiuto potentissimo. Non serviva certo Tachipirina e vigile attesa", svela.
"Gli errori si fanno" dice Palù, "questa era una malattia sconosciuta, un virus che per la prima volta colpiva l'umanità, quindi è normale che su alcune cose abbiamo fallito: non abbiamo dato ascolto ai governatori che dicevano di vigilare le frontiere. Ricordo che a quel tempo si usava fare il brindisi sui navigli, non abbiamo considerato studi clinici comparsi su importanti riviste che consigliavano l’uso di un farmaco già dimostratosi efficace nei confronti dei precursori del SARS-CoV-2".
"Poi in alcune condizioni si sarebbe potuto capire prima che questo era un virus a diffusione nosocomiale, ce l'aveva insegnato la SARS nel 2003 quando tutto l'ospedale di Toronto si era infettato con un solo ospite. Tutto questo ci deve far dire gli italiani sono stati molto bravi così come i medici, cardiologi, patologi a capire che si soffocava anche per tromboembolia dei microvasi del polmone".
Il virologo quindi liquida il tutto ripetendo che "gli errori si fanno" e cita Churchill: "Nelle calamità quello che abbiamo appreso lo sappiamo applicare per crescere".
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