11 Maggio 2023
Gigi De Palo, Presidente della Fondazione della Natalità, in occasione degli stati generali della natalità, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"La prima cosa è che c'è un tema che è la natalità che accomuna tutti e su cui dobbiamo tutti lavorare perché altrimenti andiamo contro un muro. La seconda è che dobbiamo darci un obiettivo ovvero 500.000 nuovi nati entro il 2033 altrimenti crolla tutto il sistema. E il terzo è che su questo tema si possa fare squadra con il mondo della politica a livello trasversale, con il mondo delle banche, delle imprese, sport, spettacolo, mondo dei media, cioè siamo tutti convocati.
Le vere ragioni dell'inverno demografico sono storiche, in Italia abbiamo dato per scontata la famiglia per tanto tempo e oggi i nodi sono arrivati al pettine perché non sono mai state fatte politiche familiari. L'obiettivo è cercare di fare finalmente queste politiche familiari, c'è un assegno unico da rinforzare, da rendere più economicamente superiore sul modello di Francia e Germania, c'è una riforma elettorale da trasformare e modificare cercando di inserire anche la composizione familiare e non solamente il reddito per il pagamento delle tasse e c'è un modo di vedere di provare a cambiare un po' il PNRR mettendo anche il tema della natalità, è inutile mettere tanti soldi sulla digitalizzazione se non nascono più nativi digitali.
Economia e cultura si condizionano a vicenda, quindi è inutile staccarli i due temi perché quando un giovane non riesce ad arrivare alla fine del mese, quando un giovane non ha un lavoro a tempo indeterminato ma è una partita IVA, quando non riesce ad avere il mutuo e deve fare richiesta con i suoi genitori che facciano da garanti, quando ha i contratti che vengono rinnovati di 6 mesi in 6 mesi è difficile costruire una famiglia.
Ci sono persone che fanno comunque quella scelta nonostante le difficoltà ma non possiamo utilizzare queste categorie, dobbiamo togliere l'alibi economico e automaticamente la convinzione è che anche l'aspetto culturale verrà modificato.
L'assegno unico vale per tutti, dobbiamo partire da questo concetto, perché perdersi mille diatribe di questo tipo ci rallenta, crea divisione laddove non ci deve essere divisione e soprattutto ci fa perdere tanto tempo".
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