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Calabria, presidente Occhiuto si dimette dopo accuse di corruzione: “Non mi farò fermare, mi ricandido e tra qualche settimana elezioni” – VIDEO

Il presidente dimissionario ha poi denunciato il clima di immobilismo che si è generato all’interno dell’amministrazione regionale: “Nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti”

31 Luglio 2025

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, indagato per corruzione, ha annunciato le sue dimissioni in un video diffuso sui social, ma al tempo stesso ha chiarito di non avere intenzione di abbandonare la scena politica. Al contrario, ha già annunciato la sua ricandidatura e la convocazione di nuove elezioni regionali: “Non mi farò fermare, mi ricandido e tra qualche settimana elezioni”.

Ma perché quando qualcuno cerca di fare qualcosa di buono in questa Regione, tanti altri - che godono solo per il fallimento della Calabria - vorrebbero fermarlo? È quello che sta succedendo oggi in Calabria”, ha detto Occhiuto in un video girato davanti al cantiere della metropolitana di Catanzaro.

Il governatore ha voluto mostrare simbolicamente uno dei luoghi dei cantieri attivi, sottolineando come in tutta la regione siano in corso numerosi interventi infrastrutturali. “Ho deciso di portarvi qui, di farvi vedere questo cantiere, il cantiere della metropolitana di Catanzaro. Ma avrei potuto portarvi in tanti altri luoghi della Calabria - a Sibari, nell’ospedale della Sibaritide; a Vibo, nell’ospedale di Vibo; a Palmi; nei cantieri degli aeroporti; in quelli della SS106 - per farvi vedere quante opere si stanno realizzando e quante opere oggi si vorrebbero fermare”.

Nel suo intervento, Occhiuto ha anche chiarito di non voler puntare il dito contro la magistratura, pur lamentando un clima politico ostile e una macchina amministrativa ormai paralizzata: “Chi vorrebbe fermarle, la magistratura? No, io non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria”.

Le accuse, invece, sono rivolte a una parte della classe politica calabrese e a chi, secondo Occhiuto, sfrutta le inchieste per finalità strumentali: “Sapete con chi ce l’ho? Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, tutti questi che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così”.

Il presidente dimissionario ha poi denunciato il clima di immobilismo che si è generato all’interno dell’amministrazione regionale: “Però devo considerare anche quello che sta succedendo nella mia amministrazione. Guardate, io penso che in un Paese civile nessuno debba dimettersi perché riceve un avviso di garanzia, nessuno. Però nella mia amministrazione oggi sta succedendo che è tutto bloccato: nessuno si assume la responsabilità di firmare niente, tutti pensano che questa esperienza sia come quelle precedenti”.

Un riferimento diretto a quanto avvenuto in passato in Calabria: “Negli ultimi 30 anni in Calabria nell’ultimo anno o nell’ultimo anno e mezzo di legislatura i presidenti venivano coinvolti in un’inchiesta giudiziaria, poi magari venivano archiviati, finiva tutto quanto in niente, però venivano decapitati politicamente, e si fermava la legislatura. Anzi, per un anno si parlava soltanto di questo”.

Occhiuto, però, rivendica il lavoro svolto fino a oggi e rilancia con decisione: “La Calabria non se lo può consentire. La Calabria ha avviato un percorso che finalmente la sta facendo diventare una Regione che non è più in ginocchio rispetto alle altre Regioni d’Italia. E allora ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi, ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, siate voi a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”.

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