24 Aprile 2024
“Lei è ebrea?”. E' bastata questa semplice domanda rivolta dal conduttore del programma "Radio Anch'io" in onda su Rai Radio 1, Giorgio Zanchini, alla senatrice di Fratelli d'Italia, Ester Mieli, per scatenare immediatamente una bufera diventando nel giro di qualche minuto un caso politico. Il tema era incentrato sulle proteste degli studenti universitari contro la guerra in Palestina. La parlamentare non ha preso bene la domanda, replicando in maniera stizzita: “Ma lei chiede a tutti gli ospiti di che religione siano? Se cattolici o evangelici? Io non penso alcune cose perché sono di religione ebraica e il rispetto e la libertà vale per tutti e non c’entra la religione e il mio pensiero non è vincolato al mio essere ebrea”.
Davanti alla dura reazione della sua ospite, il conduttore ha tenuto a precisare di averla posta solo per chiarire il suo “punto di vista”: “Perché immagino che la sensibilità rispetto alle proteste americane sia un po’ più acuta”. Per poi fare subito marcia indietro: “Ho sbagliato, non lo chiederò più”. Credendo che l'incidente fosse finito li. Invece, no. La faccenda arriva in commissione di Vigilanza Rai, con i deputati di Fratelli d’Italia che hanno chiesto di poter ascoltare i vertici e il giornalista, esprimendo solidarietà alla senatrice. FdI attraverso una nota fa sapere come la domanda di Zanchini “oltre riportare alla mente lugubri ricordi, è inaccettabile e intollerabile specie in un momento quale questo pervaso da un antisemitismo sempre più dilagante”. Immediate le reazioni dell'azienda, che tramite l'ad Roberto Sergio, ha fatto pervenire le proprie scuse su quanto accaduto durante la trasmissione.
Uno dei primi ad intervenire con decisione è la terza carica dello Stato, Ignazio La Russa, secondo cui si tratta di un episodio "grave" e "inquietante" anche in virtù dei casi di antisemitismo sempre all'ordine del giorno: "Da settimane si susseguono in tutta Italia manifestazioni di intolleranza nei confronti di Israele e degli ebrei e una domanda come quella posta dal conduttore è del tutto inaccettabile. L'opinione di una persona non può in alcun modo essere collegata alla religione professata. All'amica Ester Mieli e alla comunità ebraica giunga la mia sincera solidarietà e affettuosa vicinanza". Dello stesso tenore il parere del ministro Gennaro Sangiuliano. Il titolare della Cultura ha denunciato il pericoloso riemergere dell'antisemitismo e di sentimenti di odio che pensavamo finiti: "La domanda fatta dal conduttore è inaccettabile e inopportuna. Conosco e apprezzo da tempo la senatrice Mieli, persona colta e gentile, insieme abbiamo lavorato e lavoreremo per il museo della Shoah".
Anche l'opposizione ha fatto sentire la sua voce con diversi esponenti che hanno manifestato vicinanza e solidarietà a Ester Mieli. Non poteva mancare Carlo Calenda che ha definito "insensato, illogico e inaccettabile che per esprimere la propria opinione sia necessario precisare il proprio credo". Per Lia Quartapelle del Partito Democratico è un pregiudizio inaccettabile: "Conoscendola, sono certa che non si farà fermare nell'esprimere il proprio pensiero, ma quanto accaduto è la spia di pregiudizi antisemiti radicati che da tempo inquinando il dibattito pubblico". La renziana Maria Elena Boschi ha chiesto direttamente l'intervento della commissione di Vigilanza Rai affinché stigmatizzi l'accaduto di "Radio Anch'io".
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