20 Marzo 2024
“Voi vi siete astenuti sulle armi in Ucraina, almeno non veniteci a dire cose dobbiamo fare”: così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni attacca il Pd alla Camera replicando, nel corso del dibattito sulle comunicazioni dei Consiglio europeo del 21 e del 22 luglio, a chi ipotizza un raffreddamento del suo rapporto con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in seguito al commento del leader della Lega alla vittoria di Putin alle elezioni in Russia, in contrasto con le sue dichiarazioni sull’argomento. Il pensiero della Meloni si può riassumere così: "alla fine contano i voti" e "il governo è stato sempre chiaro" mentre "voi siete ambigui". E apriti cielo.
“Mi viene chiesto di parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno all’Ucraina - spiega la Meloni - . In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara e in Ue siamo riusciti a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l’Ucraina per i prossimi 4 anni”. Insomma, le ambiguità sono presenti più nel campo largo: "Mi pare ci sia una questione maggiore nel famoso campo largo – dichiara la premier - . E non parlo solo della posizione molto chiara e cristallina del M5s, ma anche dell’ambiguità di chi spiega a noi cosa dobbiamo fare e poi si astiene sull’invio delle armi all’Ucraina”.
A dire il vero, nello scorso gennaio il Pd si astenne in merito alla risoluzione di maggioranza per l’invio di armi all’Ucraina, ma votò una sua mozione in riferimento all’articolo 51 della Costituzione e al diritto alla difesa. Tanto è bastato comunque per scatenare la bagarre in aula tra la Meloni e l’opposizione presente con alcuni deputati che alla fine si alzano gridando che “non è vero!” ricevendo di tutta risposta dalla Meloni un laconico “calma, ragazzi, vi vedo nervosi”.
Non s’è fatta attendere la reazione del Pd alle parole della Meloni e lo ha fatto attraverso un intervento del deputato Federico Fornaro. “Vorremmo stigmatizzare un aspetto: dal 24 febbraio del 2022, momento dell’aggressione russa all’Ucraina - ha detto Fornaro - il Pd in tutte le risoluzioni e gli atti non si è mai astenuto sull’invio delle armi: non si può negare la realtà e mi spiace che lo faccia il presidente del Consiglio”.
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