12 Ottobre 2023
Un video registrato il 31 maggio 2023 in occasione del dibattito "Postumo di me stesso - Giulio Andreotti e l'eterno ritorno alla Prima Repubblica", tenutosi a Roma in occasione del decimo anniversario della morte del "divo Giulio". Tra i vari interventi, a tornare a riscuotere interesse è quello di Cirino Pomicino, nel quale l'ex deputato, trattando il tema della necessaria comprensione dei riferimenti culturali per approcciarsi alla questione palestinese, cita una frase pronunciata nel 2006 in Senato dall'allora senatore a vita Andreotti: "Anche io se fossi nato in campo di concentramento sarei un terrorista".
All'epoca le parole usate dal divo furono in realtà ancora più chiare: "Credo che ciascuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e non avesse da cinquant'anni nessuna possibilità da dare ai propri figli sarebbe un terrorista". L'intervento è del settembre 2006, a ridosso del termine della seconda intifada, ed esprimeva una visione dei rapporti internazionali basata sulla comprensione delle complicate dinamiche che determinano gli equilibri regionali, in netta opposizione alla tifoseria aprioristica che vorrebbe il mondo diviso in "buoni" e "cattivi".
Quando il "papa nero" pronunciò quella frase, i testimoni ricordano che in Senato calò il silenzio. Quelle parole, pronunciate nel 2006, suonavano anacronistiche alle orecchie della seconda Repubblica. La dottrina dell'equidistanza, in molti allora lo sottolinearono, che fino agli anni '90 aveva cercato di guidare la postura italiana in Medio Oriente, era ormai un lascito inadatto a determinare l'approccio occidentale, e italiano, nel Levante.
Dal palco di Roma Pomicino prende ad esempio del nuovo stato delle cose, vissuto da protagonista (forse contrariato) da Andreotti, parlando della firma del trattato di Oslo tra israeliani e palestinesi di fronte ad un compiaciuto Bill Clinton: "Andreotti, dieci anni dopo aver portato Arafat a Roma a dialogare, osservò la firma dell'accordo di Oslo benedetta dall'amministrazione Clinton, la quale, tuttavia, continuava a considerare il leader palestinese un terrorista". Germe di uno scontro in Cisgiordania e Gaza che si era cercato di spegnere con la firma di un documento a cui non si era voluto far seguire alcun reale riconoscimento per la Palestina.
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