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Pagamenti in contanti, Salvini: "Caffè? Mi rifiuto di pagarlo con la carta di credito”

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è intervenuto nel corso dell’assemblea annuale di Confesercenti. Parlando di pagamenti in contanti, ha espresso nuovamente il suo punto di vista

13 Dicembre 2022

Sui pagamenti in contanti Matteo Salvini non indietreggia e fa l’esempio del caffè per chiarire ancora una volta la sua posizione (VIDEO). Lo ha fatto contestualmente al suo intervento del 13 dicembre nell’ambito dell’assemblea annuale di Confesercenti.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha associato la scelta di scegliere o meno i pagamenti elettronici a un fatto di libertà. La parte da cui dice di stare.

Pagamento in contanti, il pensiero di Salvini

"Io – ha spiegato Salvini - il caffè lo pago con 1 euro, mi rifiuto di pagarlo con la carta di credito". Un’esternazione la sua a carattere personale, finalizzata a sottolineare il proprio pensiero su una questione che da tempo alimenta il dibattito politico.

"Ritengo – ha aggiunto - che uno debba poter usare il suo denaro pagando come vuole. Se vuoi pagare con il bancomat, paghi con il bancomat. Se vuoi pagare in contanti, paghi in contanti. Non ci devono essere obblighi, divieti o multe".

Le parole di Salvini arrivano in giorni caldi per quel che concerne la Manovra 2023. Tra le nuove norme per le quali si attende di capire proprio il destino c'è proprio la soglia del pagamento in contanti. Quella oltre cui gli esercenti sono obbligati ad accettare Bancomat e carta di credito. Non è ancora noto quale sarà la soglia prevista e se sarà confermato l'innalzamento a 60 euro.

Il passaggio sul tetto per il pagamento in contanti

Il punto di vista appare quello di chi non ritiene che limitare l’utilizzo del contante giochi un ruolo così decisivo nella lotta all’evasione fiscale. Un pensiero che Matteo Salvini ha definito "risibile".

La questione pagamento in contanti è strettamente correlata al tetto al contante. "Anche questo – ha spiegato Salvini - è un esercizio di libertà". "Noi – ha ricordato Salvini - l'abbiamo fissato a 5000 euro in Italia e giù polemiche. L'Europa l'ha alzato a 10.000 euro, quindi evidentemente non vivevamo un pianeta diverso".

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