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India, come vengono cucinati biscotti al burro "premium" Cambridge&Banes: topi in cucina, acqua non potabile e cuochi con abiti sporchi - VIDEO

Biscotti al burro “premium” prodotti in India, ma spesso in condizioni igieniche precarie: inchieste e testimonianze sollevano dubbi sulla reale qualità della filiera

14 Novembre 2025

Video virali sui social sollevano interrogativi sui famosi biscotti al burro "premium" di Cambridge&Banes, quelli storici, che sono venduti in tutto il mondo come "danesi", nel barattolo di latta blu. Questi, però, sono prodotti in India, in condizioni igienico-sanitarie decisamente precarie: topi in cucina che vanno sull'impasto, acqua non potabile e cuochi con abiti sporchi e senza retina per capelli, né camice.

India, come vengono cucinati biscotti al burro "premium" Cambridge&Banes: topi in cucina, acqua non potabile e cuochi con abiti sporchi

Negli ultimi anni i biscotti al burro prodotti in India hanno conquistato una porzione rilevante del mercato globale, spesso proposti come prodotti “premium” grazie a packaging elegante, nomi europeggianti e strategie di marketing che richiamano qualità artigianale e ingredienti selezionati. Tuttavia, numerose inchieste giornalistiche e testimonianze dal settore agroalimentare sollevano interrogativi sulle reali condizioni igienico-sanitarie in cui questi prodotti vengono realizzati.

In molti laboratori e stabilimenti non regolamentati – soprattutto nelle regioni dove la produzione è più concentrata – vengono documentate condizioni ben lontane dagli standard richiesti per un alimento esportato in tutto il mondo. Video amatoriali e controlli locali hanno mostrato ambienti privi delle basilari misure di sicurezza: superfici sporche, impasti manipolati a mani nude senza dispositivi di protezione, acqua non trattata utilizzata per lavaggi e preparazioni, oltre alla presenza di insetti o animali nei pressi delle aree di lavorazione.

La contraddizione tra un prodotto commercializzato come “di alta gamma” e una filiera talvolta gestita in contesti precari è sempre più discussa dagli osservatori del mercato alimentare. Secondo associazioni dei consumatori, una parte del problema risiede nella struttura frammentata dell’industria dolciaria indiana: grandi marchi internazionali si servono spesso di subappalti locali difficili da controllare, mentre il boom dell’export ha accelerato una produzione che non sempre riesce a rispettare standard adeguati.

Gli esperti chiedono maggiore trasparenza sulle certificazioni, controlli più rigorosi per le aziende che esportano in Europa e una tracciabilità completa della filiera. In un mercato dove la parola “premium” viene usata con sempre più disinvoltura, la qualità reale non può limitarsi all’apparenza del packaging: deve partire da condizioni di produzione sicure, verificabili e rispettose delle norme internazionali.

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