29 Agosto 2025
"Esistono delle prospettive concrete percorribili nell'ottica di un disarmo nucleare? Bè, se ciò fosse sarebbe estremamente positivo". Risponde così la giornalista Jean Toschi Marazzani, esponente del Comitato contro la guerra e contro la Nato, intervistata a DivisioneTV a proposito delle dichiarazioni rilasciate da Trump lunedì 25 agosto sull'esigenza di un disarmo nucleare globale.
In quell'occasione il tycoon aveva dichiarato: "Penso che la denuclearizzazione sia... un grande obiettivo. Ma la Russia è disposta a farlo e penso che anche la Cina sarà disposta a farlo". Un'affermazione poi seguita dall'invito rivolto a Putin e Xi Jinping a partecipare ai colloqui in materia nucleare perché, aveva aggiunto il tycoon, "Non possiamo permettere che le armi nucleari proliferino. Dobbiamo fermare le armi nucleari". Buoni propositi, ha commentato Toschi ricordando che se gli auspici trumpiani si realizzassero, ci si ritroverebbe a "rinnovare l'accordo INF che a suo tempo Reagan e Gorbaciov avevano firmato per sospendere la Guerra Fredda". A ben guardare ci sono però, riconosce Toschi, dei limiti alle aspettative: "Trump dice molte cose, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare e anche due partner, che non sono così facili". Affermazione avvalorata dal fatto che la Cina abbia declinato l'invito appena due giorni dopo i discorsi del tycoon dichiarando che non era "né ragionevole né realistico" aspettarsi che Pechino partecipasse al tavolo delle trattative. "Cina e Stati Uniti - ha comunicato in proposito il portavoce degli Esteri cinese Guo Jiakun - non sono affatto allo stesso livello in termini di capacità nucleari. I Paesi con il più grande arsenale nucleare dovrebbero adempiere seriamente alla loro responsabilità".
Al netto di ciò, aggiunge Toschi, "penso che sotto ci siano delle ragioni assolutamente commerciali e finanziarie, cioè di interscambi. Trump ha alzato i dazi con la Cina, e la Cina sta facendo in parallelo una politica molto interessante coi Paesi Africani". "Cioè - continua la giornalista - sta praticamente diminuendo quasi a zero i dazi sui prodotti africani che arrivano in Cina". Poi però resta sempre lo zoccolo duro delle tensioni tra gli Usa e la Cina. Tuttavia Toschi riconosce in Trump il "folletto di un Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare: si agita tanto e combina caos, però era un caos dagli esiti positivi", dopotutto un conflitto nucleare non conviene a nessuno: "ci sono altri mezzi: la guerra biologica per esempio (...), o gli hacker che possono togliere gli occhi dei satelliti dell'apparato digitale".
Quali però gli intoppi a questo accordo diplomatico? "Se le tre potenze più importanti finalizzassero l'accordo, le altre poco a poco seguirebbero (...). Il problema è che in questo quadro c'è di mezzo anche l'Europa dove ci sono potenze dotate di armi nucleari. E sono proprio le potenze che non sembrano andare verso la ricerca di una risoluzione pacifica del conflitto Russia-Ucraina". Perché? "Troppi interessi, anche nel nucleare. L'Ucraina fa comodo: serve a fare funzionare il mercato perché produrre armi tiene la bilancia finanziaria attiva".
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