03 Agosto 2025
Notte di alta tensione fra Ucraina e Russia, piena di attacchi reciproci. Droni di Kiev si sono abbattuti su Sochi, dando alle fiamme un deposito di petrolio, mentre il Cremlino ha portato avanti raid su Kharkiv e sulla capitale ucraina.
Una nuova ondata di ostilità ha attraversato il confine tra Russia e Ucraina nelle ultime ore, con attacchi aerei e droni che hanno colpito più città, alimentando l’escalation del conflitto.
A Kiev, l’amministrazione militare ha attivato l’allarme aereo durante la notte, seguita da numerose esplosioni. Secondo fonti ucraine, i raid russi – presumibilmente con missili da crociera e droni Shahed – avrebbero colpito anche le regioni di Mykolaiv e Kharkiv, con feriti, incendi e danni a edifici residenziali.
Mosca, dal canto suo, denuncia una serie di attacchi condotti dalle forze ucraine in profondità nel proprio territorio. Un drone ucraino ha provocato un incendio in un deposito petrolifero a Sochi, città russa sul Mar Nero, a oltre 1000 km dal confine con l’Ucraina. Colpito un serbatoio da 2.000 m³ appartenente alla Rosneft. Media russi parlano di oltre 20 esplosioni.
Nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata da Mosca dal 2022, è stato segnalato un incendio seguito a un presunto attacco ucraino. L’ente russo di gestione dell’impianto ha rassicurato: "Nessun rischio radiologico". Tuttavia, permane alta la tensione, con l'AIEA che avverte sui rischi.
Nel frattempo, Zelensky ha elogiato le operazioni “a lungo raggio” sul territorio russo, confermando l’intenzione di proseguire queste offensive.
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