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Progetto “Aurora” BCG, Paolo Mieli choc: “Ok a 600mila palestinesi deportati a Rafah, non è campo di concentramento ma ordine” - VIDEO

Commento choc del giornalista Paolo Mieli durante la trasmissione In Onda su La 7: sarebbe d'accordo con il piano "Aurora" di deportazione della popolazione palestinese verso Rafah e la sua reclusione, come prospettato dal ministro Katz e progettato dalla BCG

10 Luglio 2025

Il giornalista Paolo Mieli si è schierato a favore del progetto di deportazione di 600 mila palestinesi a Rafah messo ieri sul tavolo dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, che si rifà al piano "Aurora" delineato dalla Boston Consulting Group, sulle fondamenta dell'Institute for Zionist Strategies.

Mieli ha affermato in diretta televisiva: "La deportazione dei palestinesi nella città di Rafah è un'idea, io non ne vedo altre, anche se loro poi non potranno più uscire. Non sarebbe un campo di concentramento, ma solamente un modo per mantenere l'ordine".

Progetto "Aurora" di BCG, Paolo Mieli: "Ok per deportazione palestinesi a Rafah anche se non possono più uscire: non è campo concentramento, ma ordine"

Le dichiarazioni di Paolo Mieli al programma In Onda di La7 hanno destato scalpore: il giornalista ha commentato positivamente l'idea discussa ieri dal ministro israeliano degli Esteri Katz per deportare e imprigionare 600 mila palestinesi nella città di Rafah, per poi fare la stessa cosa nei mesi successivi con i restanti 1,6 milioni.

Mieli non vede la "creazione di un campo di concentramento", nonostante i pareri degli altri ospiti in studio, mentre, com'è stato appurato dai documenti della BCG, quello a cui si riferisce Katz parlando di Rafah è proprio una riproposizione di un hub militarizzato a cielo aperto, da cui i civili palestinesi non potrebbero più uscire.

“Questa Gaza è ridotta a un cumulo di rovine, quindi bisogna trovare un modo perché 2 milioni e 300 mila palestinesi di Gaza convivano con un inizio di ricostruzione. Questa può essere un’idea, altre voi ne avete?”, così è iniziato l'intervento di Mieli.

La giornalista Marianna Aprile ha poi riportato che il piano di Katz sarebbe quello di non far più uscire i 600 mila palestinesi inizialmente deportati a Rafah. Mieli ha poi dichiarato: "I palestinesi non potrebbero uscire perché tu devi fare un’isola di ricostruzione dove tutto è ordinato. Non si può ripetere il caos nella distribuzione degli aiuti. Forse è un’idea del piffero, ma alternative ne vedo poche. A parte ripetere ciò che si dice da mesi su Gaza, qual è il piano? Io colgo il primo cenno di una Gaza, in cui si fa la pace, si inizia a ricostruire con la popolazione di Gaza che rimane dentro Gaza. Questo è il segnale che io colgo".

Tra gli sguardi sbalorditi degli altri giornalisti in studio, Mieli ha continuato: "Non ci vedo la creazione di un campo di concentramento. È la prima volta che si accenna a unaricostruzione di Gaza coi palestinesi presenti,sia pure solo a Rafah, sia pure solo con 600 mila.Vedo che voi tutti alzate gli occhi, maavete un’altra idea?".

A quel punto, l'intervento di Aprile, che ha risposto di smettere di bombardare e riconoscersi vicendevolmente il diritto all'esistenza. Poi, la replica di Mieli: "Ma è ovvio, smettere di bombardare è la precondizione. Però non è che tu smetti di bombardare e gli ostaggi israeliani rimangono là senza riconoscere il diritto all’esistenza dello Stato d’Israele. Questo no".

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