28 Giugno 2025
Il gay pride di Budapest in Ungheria è andato in scena lo stesso, anche se c'era in vigore un divieto. Gli organizzatori hanno deciso di sfidare il governo di Viktor Orban, andando anche probabilmente incontro a delle multe, quelle cosiddette "conseguenze legali" di cui ha parlato il primo ministro ungherese. Inoltre, già lo scorso aprile era stata approvata in Parlamento la legge "anti Gender fluid / LGBTQ+", che prevede l'inserimento in Costituzione del binarismo di genere, ovvero il riconoscimento di solo due sessi, maschile e femminile, il divieto della manifestazione Gay Pride e il riconoscimento facciale volto ad intercettare eventuali trasgressori alle manifestazioni. Alla parata si sono imbucati anche la segretaria del Pd Elly Schlein, onnipresente in manifestazioni di questo tipo, ed il leader di Azione Carlo Calenda.
Il gay pride di Budapest avrebbe ospitato circa 200mila persone. La parata è andata in scena anche se Orban l'aveva espressamente vietata. Il partito Patria Nostra ha provato a bloccarla, dichiarando: "Se la polizia non ferma marcia, lo facciamo noi con i nostri mezzi".
Schlein si è imbucata come al corteo Lgbtq del 25 aprile, cantando anche "Bella ciao", nonostante la canzone totalmente fuori contesto. Ad accompagnarla c'erano anche il leader di Azione Carlo Calenda e altri rappresentanti delle opposizioni.
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