01 Aprile 2024
Raid israeliano in Siria, a Damasco, dove è stata colpita la sede dell'ambasciata dell'Iran, provocando 8 morti tra cui un pasdaran. È quello che è andato in scena quest'oggi e che potrebbe preludere ad un allargamento del conflitto. Tel Aviv ha deciso di passare all'offensiva non fermandosi solo a Gaza, dove la situazione è già al collasso, ma spostando il proprio sguardo su tutto il Medioriente. L'attacco è giunto mentre era in corso un vertice jihadista, al quale stavano partecipando funzionari dell’intelligence iraniana e militanti palestinesi.
Israele ha usato sei missili lanciati da caccia F-35 per colpire una struttura che "appartiene all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran e aveva una bandiera”, nel distretto di Mezzeh, riferiscono media iraniani. Il ministro della Difesa siriano ha denunciato "molti molti e feriti", ed è effettivamente così dato che il bilancio finora recita 8 morti. Nel raid è stato ucciso anche Mohammad Reza Zahedi, esponente di spicco delle Forze Quds in Siria e Libano.
Il consolato iraniano a Damasco è stato completamente distrutto ed era l'obiettivo principale di Israele.
Teheran giura vendetta. L'offensiva di Israele non rimarrà senza replica, ed è per questo che tutto il mondo adesso teme un allargamento della guerra che potrebbe estendersi in tutto il Medioriente. L'ambasciatore iraniano in Siria ha annunciato che "la risposta di Teheran sarà dura". Pochi giorni fa un raid ad Aleppo aveva provocato 44 morti.
Duro il capo della diplomazia iraniana Hossein Amir-Abdollahian, secondo cui Netanyahu "ha perso completamente il suo equilibrio mentale a causa dei successivi fallimenti del regime israeliano a Gazae per l’incapacità di raggiungere gli ambiziosi obiettivi dei sionisti”.
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