Roger Waters, l’ex Pink Floyd: “I palestinesi sono moralmente obbligati a resistere all’occupazione di Israele dal 1967” - VIDEO

“I palestinesi sono moralmente obbligati a resistere all’occupazione di Israele dal 1967”: parole dell’ex bassista dei Pink Floyd, Roger Waters. L’artista - dopo aver criticato l’operato della Nato e di Volodymyr Zelensky durante la guerra in Ucraina - si è rifiutato di condannare il massacro del 7 ottobre da parte di Hamas. E ha avanzato sospetti sul fatto che lo Stato ebraico sia stato colto di sorpresa. Secondo Waters, Israele avrebbe permesso se non organizzato il raid per poter poi avere mano libera e attaccare e distruggere Gaza.

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Roger Waters, l’ex Pink Floyd: “C’è qualcosa di molto sospetto”

“C’è qualcosa di molto sospetto in questo”, ha afferma Waters, che in passato era stato accusato di antisemitismo (accusa sempre rispedita al mittente). Secondo l’artista 80enne, Hamas “era giustificata a resistere all’occupazione dal 1967, legalmente e moralmente obbligata a resistere dalla Convenzione di Ginevra”, aggiungendo che “se sono stati commessi crimini di guerra, li condanno”.

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Roger Waters bassista dei Pink Floyd nella lista di persone da uccidere, stessa cosa successa a Salman Rushdie condannato a morte dall'ayatollah Khomeini, reo di bestemmia

Il cantante rigetta le accuse di antisemitismo: “Usate perché non ci sono argomenti concreti”

“Gli israeliani inventano storie”, ha aggiunto il cantante. “Non sappiamo esattamente che cosa hanno fatto. Probabilmente i primi 400 israeliani uccisi erano militari, e quello non è un crimine di guerra. L’intera cosa è stata poi gonfiata da Israele con l’invenzione di storie su bambini decapitati”. Waters si è difeso dalle accuse di antisemitismo, sostenendo che vengono usate perché “non ci sono argomenti concreti” per smentire le sue parole. Rogers, con “The Wall” e “Us and Them”, ha firmato alcune tra le più belle canzoni pacifiste di sempre.