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Russia, economia in crescita nonostante le sanzioni: PIL +1,5%, meglio di Italia e Germania

La ripresa economica nel 2023 è attribuita alla solida crescita registrata nella prima metà dell'anno nei settori del commercio al dettaglio, dell'edilizia e della produzione industriale, spinta da un forte stimolo fiscale

28 Settembre 2023

La Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS) ha rivisto al rialzo le sue stime sull'economia russa, prevedendo ora una crescita del PIL pari all'1,5%. Fondata nel 1991 per sostenere la transizione verso l'economia di mercato nei Paesi dell'ex blocco sovietico, la BERS ha corretto le proiezioni iniziali, indicando una crescita inaspettata dell'economia russa.

Russia, economia in crescita nonostante le sanzioni: PIL +1,5%, meglio di Italia e Germania

L'impulso alla crescita dell'economia russa è attribuito all'accelerazione durante il periodo di guerra, favorita dai persistenti alti prezzi del petrolio. Nonostante il tetto imposto sul prezzo del petrolio nelle sanzioni, l'impatto negativo previsto non si è concretizzato secondo l'istituto. Altri fattori trainanti includono nuove opportunità di esportazione verso Cina, India e Stati dell'Asia centrale. La Russia ha cercato di consolidare i legami commerciali con Paesi non allineati per sostenere un'economia colpita dalle sanzioni.

Il primo pilastro su cui si regge l'economia russa, la guerra, sembrerebbe preoccupare gli economisti più esperti in quanto lo sforzo bellico ha contribuito a stimolare la domanda interna, gli stipendi e i redditi in settori correlati alla difesa, ma si prevede che l'inflazione possa aumentare nei prossimi mesi, alimentando i prezzi per la popolazione russa.

Tuttavia, la BERS mette in guardia sul fatto che le attuali condizioni potrebbero non essere sufficienti a compensare il rallentamento previsto dell'economia russa nel 2024. Nel frattempo, le previsioni per l'Ucraina non subiscono modifiche, con una previsione di crescita dell'1% per quest'anno e del 3% per il prossimo.

La Russia sembra essersi ripresa dalla caduta del PIL nel 2022 (-2,1%), causata dalle sanzioni conseguenti all'invasione dell'Ucraina. La ripresa economica nel 2023 è attribuita anche alla solida crescita registrata nella prima metà dell'anno nei settori del commercio al dettaglio, dell'edilizia e della produzione industriale, spinta da un forte stimolo fiscale. Il Cremlino ha utilizzato Paesi amici come la Turchia, l'Armenia e il Kazakistan per acquisire beni altrimenti vietati dalle sanzioni, come apparecchiature elettroniche, attrezzature da lavoro e dispositivi informatici.

Vladimir Putin, come affermato da Andrej Kozyrev, ex ministro degli Esteri russo, sembra adattarsi alle sfide attuali, collaborando con diversi Paesi e apprendendo nuovi modi per aggirare le sanzioni. Nonostante gli scenari globali incerti, l'economia russa dimostra una notevole resilienza, con ricadute significative a livello globale, specialmente sui prezzi dell'energia e dei generi alimentari. Nel complesso, l'economia dei Paesi in cui opera la BERS è prevista crescere dell'2,4%, superando la precedente previsione dell'2,2% di maggio, grazie soprattutto alla robusta performance delle economie dei Paesi dell'Asia centrale, che traggono beneficio dalla nuova situazione derivante dalle sanzioni imposte alla Russia.

Fonte video: Euronews

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