16 Settembre 2024
Antonella Polimeni, Rettrice dell'Università La Sapienza di Roma, in occasione della presentazione del libro di Cristina Scocchia "Il coraggio di provarci" ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
Qual è il significato della sua elezione come prima direttrice donna dell'Università La Sapienza e per il mondo accademico italiano?
Dover commentare l'elezione di una rettrice credo che sia il segno del cammino che è ancora lungo, cammino in cui i tetti di cristallo fortunatamente si continuano a rompere, ma non è ancora abbastanza. Avremmo terminato il percorso quando non farà più notizia l'elezione di una Rettrice. Certamente Sapienza, essendo l'ateneo più grande d'Europa, e avendo una tradizione plurisecolare che ha sempre visto alla guida Rettori e ha fatto particolarmente notizia. Io preferisco sottolineare il passaggio al mio ruolo di rettrice non solo come certamente la prima Rettrice in sette secoli di storia ma anche il primo rettore sarebbe stato eletto al primo turno. Questo credo che abbia una valenza che, sommata al tema di genere ha un significato. Il significato di una proposta che è stata considerata molto inclusiva da parte di tutta la nostra comunità universitaria e quindi ha sposato il progetto e non solo il genere.
Qual è il suo stile di leadership e come influisce nella gestione dell'Ateneo?
"Il termine è un po' abusato, è quello della leadership inclusiva. Io credo, ho sempre creduto nel lavoro di squadra, ho sempre considerato la leadership nel senso più etimologico del termine. Leader vuol dire camminare accanto, camminare accanto e far crescere insieme a te un gruppo. Quindi il lavoro di squadra che impronta il nostro lavoro quotidiano che anche nelle altre esperienze di gestione accademica, ma anche nell'area della medicina che è l'area professionale dalla quale provengono che ho sempre esercitato importante a livello di team far crescere ognuno per le per le proprie competenze ma soprattutto riuscire a comprendere per ognuno dei componenti del team qual è diciamo il profilo e il meglio che può derivare dall'esperienza e dal lavoro comune."
Qual è un consiglio che si sente di dare alle giovani donne?
"Non avere paura di nulla, di mettersi in gioco e quindi di darsi degli obiettivi sfidanti ma soprattutto di impegnarsi nello studio nella formazione di non rinunciare a nessuno dei propri sogni che siano sogni di realizzazione professionale ma anche quelli della vita personale."
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