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A Milano in centomila per Gaza, le voci dal corteo

Cgil: "Grande giornata di partecipazione per la Palestina"

03 Ottobre 2025

Milano, 3 ott. (askanews) - In centomila, secondo la Cgil, sono scesi in piazza a Milano per il corteo in solidarietà con Gaza. "Una grande giornata di mobilitazione per la Palestina, per difendere la Global Sumud Flotilla, i principi della nostra Costituzione e la popolazione di Gaza sotto assedio. Lo sciopero ha inteso denunciare la responsabilità del Governo italiano, che ha abbandonato connazionali inermi in acque internazionali, impedendo di fatto l'azione umanitaria e violando i principi di solidarietà, giustizia e pace", scrive la Cgil Lombardia in una nota.

Le voci dal corteo: "Chi ha la forza di parlare o è più forte o anche parlo anche di persone anche se son famose hanno più influenza verso altre persone e non parlo di questo problema sono complici perché potrebbero riuscire a convertire altre persone, a capire che questo è un problema, che non è una guerra ma è un genocidio".

"Mi aspettavo di andare al mare, un mare di gente. Eccomi qua. E no, non mi aspettavo così tanta gente, però credo che in questi giorni le piazze stiano dimostrando che la gente è solidale".

"Io credo che il tema dei diritti umani, dei diritti delle persone, dell'essere tutti esseri umani mobiliti chiunque e quindi anche dei bambini che appunto dicono 'Le scuole non si bombardano', piuttosto che una nave, una barca a vela che porta medicinali e cibo perché deve essere assaltata dai soldati in tenuta sommossa quando c'è sopra gente pacifica e semplicemente fa quello che gli dice la sua coscienza". Secondo lei è ancora importante scendere in piazza".

"Lo è sempre non è mai smesso di essere importante scendere in piazza. Noi scendiamo in piazza ogni volta che possiamo. È un modo per dire in più di uno le cose e non dirli da soli davanti a uno schermo, indegnarsi da soli davanti a uno schermo, ma far

pensa che riuscirà a incidere sul del governo".

"Il tema non è sperare, farlo indipendentemente da quello che siamo in tanti e questo dovrebbe avere avere avere un valore. Una cosa che dico alle mie figlie che dobbiamo andare in piazza perché se un giorno dovesse succedere a noi che bombardano le nostre scuole, i nostri ospedali, io vorrei tanto che dall'altra parte del globo qualcuno alzasse la voce per noi se noi la voce non l'abbiamo". E chi dice che lo sciopero provoca disagi? "E meno male, meno male. Siamo io sono a disagio da tanti giorni e da tanto tempo, quindi meno male che provoca disagi. Chi è in una zona di comfort in questo momento davanti a queste cose nessuno

perché sono un insegnante e non potevo dare un esempio diverso ai miei alunni".

"Noi torniamo a scuola, ma c'è chi la scuola non la vede da 2 anni e noi che siamo qua e abbiamo questa responsabilità gigante che è quella di educare, non possiamo girarci dall'altra parte. Non è un ponte lungo. Sono qua e sono qua anche tanti dei miei bambini".

"Lo abbiamo scritto proprio qua. La signora probabilmente non sa che la gente lavora anche il sabato e la domenica perché mi sembra evidente per la battuta di cattivo gusto. Un domani, appunto, potremmo dire che c'eravamo e che non ci siamo girati dall'altra parte, non abbiamo proseguito con le nostre vite come se nulla fosse, come se nulla stesse accadendo, ma c'eravamo anche noi nel nostro piccolo, abbiamo portato anche noi, abbiamo fatto sentire anche noi la nostra voce".

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