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Power 100 del Giornale dell'arte in Italia: volti del contemporaneo

La rivista diretta da Zuccala fotografa il sistema nel nostro Paese

08 Settembre 2025

Milano, 8 set. (askanews) - Non una classifica, ma una lista, una selezione, poi pubblicata in semplice ordine alfabetico e senza altre gerarchie. Il Giornale dell'Arte ha scelto, per il numero di settembre e online, i cento personaggi più influenti della scena dell'arte contemporanea in Italia, Un'indagine che, in qualche modo, alla fine diventa, al di là dei nomi, una fotografia collettiva di un mondo che è fatto di istanze culturali, ma anche di potere, di visione e anche di relazioni. Il direttore del Giornale dell'Arte, Luca Zuccala, ci ha presentato il loro "Power 100". "Artisti, galleristi, art advisor, curatori. - ha detto ad askanews -.. Chi sta veramente cambiando un po' il panorama? Chi è che è stato eletto? Chi ha fatto qualcosa di un po' più diverso, qualcosa di più? Chi ha dato quel valore aggiunto quest'anno all'arte contemporanea in Italia? Abbiamo fatto una lista. Siamo stati i più soggettivi e oggettivi. Mi piace questa dialettica perché soggettivi dobbiamo esserlo per forza, ma non vogliamo pontificare, nessuna retorica, nessuno ti spiego chi è".

Da super artisti come Maurizio Cattelan o Francesco Vezzoli a curatrici come Lucrezia Calabrò Visconti o Marta Papini, da direttori come Lorenzo Giusti o Andrea Lissoni a mecenati e collezionisti come Francesca Lavazza o Patrizia Sandretto, l'elenco è ricco e variegato, ma forse, più che il semplice gioco dei nomi, è davvero interessante chiedersi cosa questi nomi rappresentino. "Rappresentano il sistema, nel bene e nel male - ha aggiunto Zuccala - cioè rappresentano chi si è speso per anni a investire come mecenatismo o come produzione di organizzazione museale, cioè chi si è speso per tantissimi anni e quindi ha tirato le file soprattutto per il 2025 a leggere il presente, quello che è la contemporaneità. E qui ampliando la portata di fuoco delle risposte, anzi delle domande e delle risposte e dei giudizi, alla fine la sensazione è che siamo di fronte a un sistema con tutte le sue contraddizioni ma penso che siamo riusciti a tracciare una linea rossa di quello che è il sistema, nel bene e nel male".

E guardando all'arte contemporanea è necessario preservare la ricerca di una complessità, così come salvaguardare le contraddizioni. La cosa affascinante di questo "Power 100" pensiamo stia proprio qui: può essere un gioco, una sorta di "Who's Who", ma è fatto con lo stesso tipo di apertura mentale che il contemporaneo ci richiede come spettatori. Sicuramente quei nomi potrebbero non essere la lista definitiva, ma il modo in cui questa lista è stata pensata è filologicamente coerente con l'argomento.

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