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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Due anni dalla morte di Raffaella De Luca: verità per lei e per la famiglia, ma anche per chi è stato lasciato solo dopo il vaccino Covid

Vicinanza alle famiglie della carabiniera e a tutti coloro che dopo il vaccino Covid hanno avuto malori molto gravi

20 Luglio 2025

Io non mi fermerò mai.

Questa battaglia non è solo mia. È per Raffaella. Per il suo piccolo, per il papà, la mamma. Per tutti quelli che meritano la verità. Per chi, come lei, non c’è più. Per chi si è ammalato. Per chi è stato lasciato solo dopo la vaccinazione.

Verità e giustizia non sono parole vuote: sono parte del mio giuramento, del mio cuore, della mia coscienza.

Domani, 21 luglio, ricorre un anniversario che fa male. Quel giorno, in diretta sulla televisione di Stato, il Presidente Mario Draghi pronunciò parole che hanno spaccato il Paese, le famiglie, le amicizie: "Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, ti ammali, contagi lui, lei muore".
Una frase che ha generato odio, divisione, dolore. Una frase che ha criminalizzato chi chiedeva solo di capire, di scegliere, di essere ascoltato.

Ma io non dimentico.
Non dimentico Raffaella.
Non dimentico chi ha pagato un prezzo altissimo.
Non dimentico la menzogna.

E non smetterò mai di cercare giustizia. Fino alla fine.

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