10 Maggio 2025
L'ottava vittima del Bayesian è Rob Cornelis Maria Huijben Uiben, era olandese e aveva 39 anni. Non è stato un malore a ucciderlo, diversamente da quello che si era detto nei primi momenti. Lo specialista era sceso con altri colleghi sommozzatori per effettuare il taglio del boma, operazione preliminare alla rimozione dell'albero da 75 metri che caratterizzava il veliero del magnate americano Mike Lynch.
Non essendo riusciti con le chiavi inglesi, i sub sono scesi con una specie di fiamma ossidrica: una volta tagliato, il boma sarebbe schizzato e un pezzo di metallo avrebbe colpito Huilben Uben. La causa della morte quindi sarebbe stato il boma, che l'ha trafitto, e non quella diffusa nei primi momenti, ossia l'esplosione di un bombola o un malore improvviso. Nonostante il sub sia stato trafitto, era stata diffusa la notizia che sul corpo non ci fossero "ustioni o lesioni", notizia che segna un strana incongruenza con la dinamica della morte del 39enne olandese.
Sono state sospese le operazioni di recupero del Bayesian in seguito alla morte del sub facente parte della squadra tecnica impegnata nelle manovre di riemersione dell’imbarcazione.
"Siamo profondamente addolorati per la tragica scomparsa di un subacqueo esperto. Le circostanze dell’incidente sono poco chiare e attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità competenti, alle quali stiamo offrendo la massima collaborazione. In queste ore difficili, stiamo fornendo tutto il supporto necessario alla nostra squadra sul posto. I nostri pensieri vanno alla famiglia della vittima". È quanto dichiara in una nota Tmc Marine, la società britannica incaricata delle operazioni di recupero del Bayesian, il superyacht affondato lo scorso agosto nelle acque di Porticello, nel Palermitano.
La morte del sub si è consumata ieri, durante una delicata fase preliminare del recupero del relitto. A perdere la vita è stato Rob Cornelis Maria Huijben, 39 anni, di nazionalità olandese. Secondo una prima ricostruzione, il sub, insieme ad altri colleghi, stava effettuando il taglio del boma – un passaggio fondamentale per la rimozione dell’albero maestro di circa 75 metri – quando, a seguito dell'utilizzo della fiamma ossidrica, un pezzo metallico sarebbe schizzato colpendolo mortalmente, la stranezza è che sul corpo non sono presenti segni di lesione rendendo "poco chiara la circostanza". Le riprese video delle operazioni si sono interrotte bruscamente, facendo scattare l’allarme e i soccorsi.
Sul posto è intervenuto il sostituto procuratore di Termini Imerese, Raffaele Cammarano, che ha disposto il sequestro delle attrezzature e l’interruzione dei lavori in attesa di ulteriori accertamenti. Nelle prossime ore dovrebbe essere eseguita l’autopsia sul corpo del sommozzatore e sono previsti sopralluoghi tecnici per verificare le condizioni di sicurezza in cui si svolgevano le operazioni.
Il Bayesian era affondato lo scorso agosto con a bordo sette persone, tutte rimaste intrappolate nel relitto. Tra le vittime, il magnate britannico e proprietario del veliero Mike Lynch, sua figlia Hannah, Jonathan Bloomer (presidente di Morgan Stanley International) e la moglie Judy, la coppia Chris e Neda Morvillo e il cuoco di bordo Recaldo Thomas.
La morte del sub olandese durante le operazioni di recuperò è un'ulteriore stranezza nel caso del Bayesian, segnato dal coinvolgimento dei servizi segreti stranieri, in primis l'MI6, con cui Lynch aveva legami. Inoltre, due giorni prima che la tromba d'aria si abbattesse su Palermo, Stephen Chamberlain, ex vicepresidente finanziario di Mike Lynch, ha perso la vita in un incidente a stradale a Stretham, località a nord di Cambridge, in Inghilterra. È stato investito da una Vauxhall Corsa blu mentre faceva jogging. Una coincidenza incredibile.
Secondo quanto appreso da ambienti vicini alle indagini, il materiale informatico sensibile – tra cui computer, hard disk e memorie esterne – appartenente a Mike Lynch sarebbe stato rimosso dalle casseforti prima ancora dell’avvio delle operazioni ufficiali di recupero. Un’operazione silenziosa e rapidissima da parte dell’MI6, con cui Lynch aveva legami grazie alla sua azienda Darktrace. Lynch non era un imprenditore qualsiasi. Dopo la discussa vendita di Autonomy, nel 2011, aveva cofondato Darktrace, azienda di cybersecurity che vedeva nel Cda la presenza di ex ufficiali del MI5, del GCHQ e persino membri dei servizi americani e israeliani.
Intervistatati dal GdI, 2 inquirenti hanno rivelato che i servizi segreti avrebbero “piazzato cariche esplosive sullo scafo del veliero e fatte esplodere la notte tra il 18 e 19 agosto”. Inoltre, hanno aggiunto che “molto probabilmente le prove saranno occultate una volta che lo yacht sarà recuperato e spostato verso il porto di Termini Imerese”.
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