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Casa del crack a Torino, donne disposte a tutto per una dose, condannata a due anni la trans 53enne che gestiva il giro - VIDEO

A Settimo Torinese (TO) è terminato il processo a carico di una trans 53enne: è accusata di aver gestito un giro di prostituzione

07 Marzo 2024

Ci sono voluti ben tre anni di indagine da parte dei Carabinieri. Alla fine del lungo filone d'inchiesta è arrivata la condanna a due anni e otto mesi di reclusione per aver ideato e gestito un giro di prostituzione in un appartamento di Settimo Torinese, comune alle porte di Torino. Tutta la lunga inchiesta, cominciata nell'aprile 2021, è nata dalle agghiaccianti dichiarazioni di una studentessa di psicologia che avrebbe avuto a che fare con una transessuale di 53 anni, nota agli inquirenti con il nome di Monique.

Grazie alle testimonianze della ragazza, i Carabinieri di Settimo Torinese hanno potuto scoperchiare un vero e proprio vaso di Pandora, fatto di prostituzione in cambio di qualche dose di crack, la droga che andava per la maggiore durante i festini che venivano organizzati dalla 53enne, la quale faceva leva sulla fragile psicologia delle donne che riusciva a ingannare.

Casa del crack a Torino: un'indagine durata tre anni

L'indagine portata avanti dalle forze dell'ordine è partita quasi tre anni fa e si è evoluta nel tempo. In un primo momento, l'indagine si basava esclusivamente sulle dichiarazioni della giovane, poi si è deciso di intervenire sul serio. Come riporta il Corriere della Sera, le forze dell''ordine hanno piazzato delle telecamere nell'appartamento incriminato e grazie a esse hanno potuto vedere con i loro occhi tutto quello che accadeva: i clienti entravano e uscivano dal locale e dopo le prestazioni sessuali le donne che venivano adescate dalla 53enne ricevevano in cambio la loro dose di crack. Un vero e proprio incubo che per fortuna è terminato con una condanna in abbreviato a due anni e otto mesi di prigione.

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