07 Dicembre 2020
Palazzo Chigi (fonte foto Lapresse)
Sono 196 i miliardi di euro messi a disposizione dal governo per il 'Piano nazionale di ripresa e resilienza'. Lo si legge nella bozza del Recovery Plan, in esame proprio in queste ore al Consiglio dei Ministri.
Il testo infatti non è ancora stato approvato e quindi potrebbe essere soggetto a ulteriori modifiche.
Dei 196 miliardi previsti per il Recovery Plan, 74,3 - pari al 27,9% - saranno destinati alla cosiddetta 'Rivoluzione verde e transizione digitale', si legge nella bozza.
Sono poi 48,7 i miliardi di euro - corrispondenti al 24,9% - che andranno alle opere di 'Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura'. Invece, per il capitolo 'Infrastrutture per una mobilità sostenibile', sono previsiti 27,7 miliardi, pari al 14,1%, continua la bozza.
Disposti anche 19,2 mld per 'Istruzione e ricerca' - pari al 9,8% delle risorse da allocare -, 17,1 mld (8,7%) per la missione 'Parità di genere, coesione sociale e territoriale e infine 9 mld - 4,6% - al capitolo 'Salute'.
"Sull’attuazione del Pnrr vigilerà con compiti di indirizzo, coordinamento e controllo un Comitato esecutivo, composto da presidente del Consiglio, ministro dell’Economia e ministro dello Sviluppo economico." E' quanto si legge nella bozza sul Recovery Plan.
"Viene inoltre individuato il ministro degli Affari europei, di intesa con il ministro degli Affari esteri e delle cooperazione internazionale per quanto di competenza di quest’ultimo, quale referente unico con la Commissione europea per tutte le attività legate all’attuazione del piano. Il Comitato può delegare a uno dei propri componenti, senza formalità, lo svolgimento di specifiche attività" continua il testo in esame in queste ore dal Consiglio dei Ministri.
"Per garantire un'attuazione efficace del Piano - si legge inoltre nella bozza sul Recovery - è inoltre necessario stabilire in modo chiaro responsabilità e compiti che diano adeguate garanzie della corretta attuazione degli interventi e del rispetto dei tempi".
Il testo poi precisa: "In tale ottica, in linea con gli indirizzi della Commissione UE, si ritiene di dover procedere alla individuazione di un 'Responsabile di missione' in ciascun settore interessato dal piano".
Quale sarà il compito di tale 'Responsabile di missione'? Nella bozza in esame si legge: "Assicurare la celere ed efficace attuazione del piano stesso, la costante verifica circa il rispetto del cronoprogramma nonché il compito di adoperarsi, anche attraverso l’attivazione di poteri sostitutivi, per favorire il superamento di situazioni di inerzia o comunque ostative alla realizzazione dell’intervento programmato".
Sulla bozza del Recovery Plan è specificato che dovranno esserci "resoconti periodici dell’andamento del PNRR al Parlamento nazionale e alla Commissione europea".
Poi ancora: ""Il governo auspica un ruolo attivo del Parlamento lungo il periodo dei 6 anni nel controllo e monitoraggio dell’attuazione del PNRR. Le forme di organizzazione devono essere decise in accordo ai regolamenti parlamentari e allo svolgimento della vita istituzionale".
''Anche in considerazione degli interventi posti in essere negli ultimi anni, si ritiene che l’esigenza sia ora di concentrare le risorse disponibili per ridurre prioritariamente la pressione fiscale sui redditi medi'', si legge ancora nella bozza in esame in queste ore dal Cdm.
''Finora siamo infatti intervenuti sui lavoratori con reddito fino a 40mila euro, ora dobbiamo intervenire a favore dei lavoratori (sia dipendenti sia autonomi) con un reddito medio, ovvero orientativamente incluso tra 40 e 60 mila euro, perché si tratta della fascia che oggi sconta livelli di prelievo eccessivi rispetto ai redditi ottenuti'' precisa il testo sul Recovery Fund.
La promessa del premier Conte sul Recovery Plan in Italia è quella di "recuperare il terreno perduto con la crisi pandemica, ma anche di voltare pagina rispetto al passato" scrive nella premessa della bozza del piano.
"L’Italia da oltre 20 anni fatica a tenere il passo delle altre economie avanzate" asserisce Conte, che continua: "Il nostro Paese da tempo sconta tassi di crescita del prodotto e della produttività significativamente inferiori a quelli delle altre maggiori economie avanzate e insufficienti per garantire un miglioramento significativo del benessere dei suoi cittadini".
Si tratta di una "risposta forte e unitaria" afferma Conte. "Abbiamo insistito perché questa decisione venisse presa, ci abbiamo creduto nonostante più d’uno, anche in Italia, ritenesse assai improbabile un accordo con l'Europa.
"Il piano finanziario straordinario approvato lo scorso luglio dal Consiglio Europeo è anche il frutto dei nostri sforzi: prevede risorse per 750 miliardi di euro, delle quali 380 a fondo perduto, che saranno raccolti con emissioni di titoli europei, per il 30% con “green bonds”. L’Italia ne sarà il primo beneficiario, con circa 209 miliardi di prestiti e sussidi", sottolinea ancora il premier.
"Il nostro Paese da tempo sconta tassi di crescita del prodotto e della produttività significativamente inferiori a quelli delle altre maggiori economie avanzate e insufficienti per garantire un miglioramento significativo del benessere dei suoi cittadini" si legge ancora nella bozza in esame.
Infine: "Per uscire da questa crisi e per portare l’Italia sulla frontiera dello sviluppo europeo e mondiale occorrono un progetto chiaro, condiviso e coraggioso per il futuro del Paese, che permetta all’Italia di ripartire rimuovendo gli ostacoli che l’hanno frenata durante l’ultimo ventennio" conclude Conte.
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