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Nuovo Dpcm, Conte: 'Ecco perché le chiusure sono necessarie'

Conte al Fatto Quotidiano parla delle chiusure: "Sappiamo del danno economico, ma ora è necessario diminuire la socialità". E sui mezzi di trasporto dice: "Lì si creano assembramenti"

27 Ottobre 2020

Nuovo Dpcm, Conte: 'Ecco perché le chiusure sono necessarie'

Giuseppe Conte (fonte foto Lapresse)

"Restrittive ma necessarie": così Giuseppe Conte descrive le misure in vigore con il Dpcm di domenica 25 ottobre, valido fino al 24 novembre 2020. Il premier interviene sulle pagine del Fatto Quotidiano e parla del nuovo decreto e soprattutto delle chiusure di ristoranti, palestre, cinema e teatri: "Quel Dpcm è nato da un lungo confronto tra tutte le forze di maggioranza, rappresentate dai rispettivi capi-delegazione. Queste misure non sono in discussione, ma - prosegue Conte - piuttosto vanno spiegate a una popolazione in sofferenza, che legittimamente chiede di capire i motivi delle scelte del governo”.

Poi ancora: “Non abbiamo deciso queste chiusure indiscriminatamente. Tutte le misure messe in campo rispondono alla necessità di tenere sotto controllo la curva dei contagi". Il Presidente del Consiglio dei Ministri parla anche del ricorso allo smart working e alla didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado: "Puntiamo a ridurre momenti di incontri e soprattutto l’afflusso nei mezzi di trasporto durante il giorno".

E a chi accusa il governo di non rendersi conto che gli assembramenti non si creano nei luoghi - che per il momento sono stati chiusi - ma sui mezzi pubblici, Conte risponde: "Sappiamo che è soprattutto lì che si creano affollamenti e quindi occasioni di contagio. Acquistare subito centinaia di nuovi mezzi pubblici è impossibile, per questo andava decongestionato il sistema del trasporto pubblico agendo su scuola e lavoro e altre occasioni di uscita come lo sono l’attività sportiva in palestre e piscine”.

"Stessa cosa abbiamo fatto la sera - precisa il premier sul Fatto Quotidiano - Abbiamo ridotto tutte le occasioni di socialità che spingono le persone a uscire nelle ore serali e a spostarsi con i mezzi pubblici. Uscire la sera per andare al ristorante, cinema o teatro significa prendere mezzi pubblici o taxi, fermarsi prima o dopo in una piazza a bere qualcosa o a incontrarsi con amici abbassando la propria soglia di attenzione e creando assembramenti".

"Ecco perché abbiamo sospeso le attività di ristoranti, cinema e teatri. Così si è meno incentivati a uscire di casa. Non solo: diminuendo le occasioni di socialità, abbassiamo anche il numero di contatti che ognuno di noi può avere, rendendo così più facile fare i tracciamenti nel caso in cui una persona risulti positiva. Senza queste misure la curva è destinata a sfuggirci di mano” asserisce il premier Conte sulle misure del nuovo Dpcm.

Dunque sarebbero queste le “motivazioni che ci hanno spinto ad adottare misure che sappiamo essere dure" prosegue il Presidente del Consiglio dei Ministri. "Ora è il momento della responsabilità. La politica, e questo vale soprattutto per chi è al governo, deve saper dar conto delle proprie scelte ai cittadini, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e non soffiare sul fuoco del malessere sociale per qualche percentuale di consenso nei sondaggi".

Infine Giuseppe Conte invita tutti a rispettare le nuove misure restrittive varate dal Dpcm per contenere i contagi da Coronavirus: "Ora è il momento di mettere il Paese in sicurezza. Siamo tutti pienamente consapevoli delle ricadute economiche di queste misure, delle difficoltà a cui molti cittadini italiani vanno incontro, penso a chi lavora nel settore della ristorazione, del turismo, dello spettacolo, della cultura, delle palestre e di tutti i settori connessi. Ma proprio per questo oggi approviamo un decreto importante con ingenti risorse che ci permette di ristorare tutte queste persone, di dare loro in maniera rapida e diretta risorse per colmare le perdite dovute alle chiusure. Saranno soldi certi e rapidi” conclude nell'intervista.

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