01 Giugno 2020
Stefano Bonaccini (foto laPresse)
"I numeri dicono che la curva è al ribasso, perfino in Lombardia. Soprattutto per quanto riguarda gli accessi in pronto soccorso di contagiati, che sono i dati che contano. Qualche quota di rischio va presa sennò non riapriremo mai, ma bisogna mandare tutti i dati a Roma ogni giorno e analizzare la situazione, tenendosi pronti a operare delle restrizioni se la curva dei contagi cambia". Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, a Ombinus su La7 in merito alla gestione delle riaperture nella Fase 2.
"Io non ho fatto pressioni per riaprire - ha precisato - o ci fidiamo delle valutazioni del Comitato tecnico scientifico e del ministro della Salute o cambiamo mestiere. Io non sono un epidemiologo o un virologo. La differenza non la fanno 3, 4 giorni in meno. Se ci avessero detto di aspettarli lo avremo fatto".
"Mi pare che dopo il 4 maggio – ha sottolineato - quando tornarono al lavoro 5 milioni di persone, la curva ha continuato a scendere, dopo la riapertura del 18 maggio, proprio in questi giorni, si può fare una valutazione e si prova a ripartire. Dobbiamo fare di tutto per invitare le persone ad avere comportamenti responsabili".
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