21 Aprile 2020
Nell’informata nell’Aula del Senato, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è dichiarato “consapevole della necessità di coinvolgere il Parlamento sul Coronavirus”. Il Premier ha affrontato i temi su cui sta lavorando il governo e che coinvolgono l’intero territorio nazionale. Fra questi la fase 2, le mascherine e le misure da adottare dopo la riapertura, il Mes, la app Immuni.
“Bisogna procedere ad un allentamento delle misure - ha spiegato Conte nell’informativa - e in questa maniera si potrà preservare il tessuto produttivo. Il motore del Paese deve ripartire, ma serve un piano articolato”. Parlando della fase 2 ha sottolineato: “L'imprudenza in questa fase può compromettere i sacrifici fatti finora”. Il Premier ha inoltre ribadito una riapertura omogenea su tutto il territorio nazionale. “Sono in programma aperture omogenee – ha chiarito - su base nazionale”.
Conte ha parlato anche del delicato tema della app Immuni, che negli ultimi giorni ha sollevato numerose polemiche. “Il tracciamento – precisa Conte - è necessario per evitare la diffusione del virus. Ma il suo utilizzo sarà su base volontaria e non ci saranno limitazioni per chi non la scarica”.
Nella fase 2 dovremo mantenere “l'utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale – ha spiegato il Premier - fino a quando non saranno disponibili una terapia o un vaccino”. Bisognerà dunque continuare ad utilizzare le mascherine, ma “ci saranno modifiche sul distanziamento sociale”.
“L'Unione europea e l'Eurozona non possono permettersi di ripetere gli errori commessi nella crisi finanziaria del 2008 – ha dichiarato Conte - quando non si riuscì a dare una risposta comune. E' un rischio che non ci possiamo permettere di correre perché il fallimento nel produrre una risposta adeguata e coraggiosa provocherebbe un grave danno allo stesso progetto europeo”.
Parlando del Mes ha poi affermato: “Rifiutare la linea di credito che offre sarebbe un torto agli altri Paesi, ma l'Italia ha bisogno di altro. I criteri del Mes sono inaccettabili per la natura di questa crisi”.
“Nell'Unione europea ci sono altri otto Paesi disposti a nuove misure di sostegno economico. Non accetteremo un compromesso al ribasso” ha esclamato. “Bisogna costruire un Economic Recovery Fund per contrastare la crisi, che dovrà essere conforme ai trattati perché non abbiamo tempo per modificarli. Va gestito a livello europeo senza carattere bilaterale, deve essere ben più consistente degli strumenti attuali, mirato a far fronte a tutte le conseguenze economiche sociali, immediatamente disponibile e se dovrà ricadere nel quadro finanziario pluriennale dovrà essere messo a disposizione subito attraverso garanzie che ne anticipino l'applicazione”.
“Siamo disponibili ad appoggiare la proposta della Francia sui bond – ha proseguito - avendo chiesto di integrarla in modo da rispondere più puntualmente ai requisiti che riteniamo imprescindibili. Da ultimo è stata presentata una proposta spagnola che pure, ma con qualche suggerimento di variazione, potremmo appoggiare per la sua conformità alle nostre finalità”.
Infine il Premier ha dichiarato che ogni misura di sostegno dell'Unione europea dovrà “passare in Parlamento, che avrà l'ultima parola” prima di essere accettata.
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