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Six Kings Slam a Riad, Sinner batte Alcaraz in finale 6-2/6-4: vinti da Jannik 6mln di $ e racchetta d'oro 24 carati da 4kg da oltre $400mila

Oltre al premio da 6 milioni di dollari, Sinner ha ricevuto una racchetta d’oro, consegnata da Turki Alalshikh, presidente della General Entertainment Authority dell’Arabia Saudita. L’anno scorso, curiosamente, la stessa racchetta – fatta di 4 chili di oro a 24 carati – era stata consegnata non al vincitore, ma a Rafael Nadal

18 Ottobre 2025

Six Kings Slam a Riad, Sinner batte Alcaraz in finale 6-2/6-4: vinti da Jannik 6mln di $ e racchetta d'oro 24 carati da 4kg da oltre $400mila

Sinner Six King Slam Fonte: Sporza

È ancora il regno di Jannik Sinner. L’azzurro trionfa per il secondo anno consecutivo al Six Kings Slam di Riad, superando in finale Carlos Alcaraz con un netto 6-2, 6-4. In palio c’erano 6 milioni di dollari, che l’altoatesino si è portato a casa insieme a un trofeo d’eccezione: una racchetta d’oro massiccio da 4 chili a 24 carati, del valore di oltre 400 mila euro.

Six Kings Slam a Riad, Sinner batte Alcaraz in finale 6-2/6-4: vinti da Jannik 6mln di $ e racchetta d'oro 24 carati da 4kg da oltre $400mila

Il prize money di Riad, i 6 milioni di dollari per il King, ha visto uno show al quanto limitato: nessun incontro è andato al terzo set, Djokovic nel pomeriggio è durato appena un tie-break. In 3 giorni si sono visti undici set e 105 game di tennis. Anche la finale Sinner-Alcaraz, per quanto vincente, non ha brillato per equilibrio. Sinner l’ha dominata con la fame di chi vuole chiudere il 2025 da protagonista assoluto.

Sinner è subito aggressivo: imposta la partita in modo da togliere tempo ed ossigeno ad Alcaraz, costretto a fronteggiare tre palle break già nel primo turno di servizio. Lo spagnolo cede con un doppio fallo: 1-0 Italia e immediata fuga dell’azzurro. Il servizio dell’altoatesino è ancora una volta decisivo (83% di prime in campo), con un ace a chiudere il secondo game (2-0). Alcaraz prova a cambiare registro, ma le sue variazioni vengono lette in anticipo da Jannik. È sfuocato, Harry Potter. La magia gli esplode tra le mani con il secondo break del rivale (4-1), che chiude poi il set 6-2 con una facilità disarmante.

Manca la reazione di Alcaraz, manca la qualità dell’agonismo che di solito incendia la rivalità tra i due predestinati. Tenuto lontano dalla riga di fondo dai traccianti dell’azzurro, lo spagnolo fatica a prendere in mano lo scambio. Ogni tanto trova soluzioni spettacolari, ma sono lampi isolati. Sinner non concede respiro.

Sul 2-2 del secondo set, Alcaraz deve cancellare altre cinque palle break (tre con ace). Ma sul 3-3, la pressione di Jannik alla risposta torna a fare la differenza. Al settimo game arriva il break decisivo: il catenaccio dello spagnolo non basta contro lo straripante Sinner di Riad. L’azzurro chiude 6-4, siglando un’altra vittoria simbolica che, pur non contando per le statistiche ufficiali, pesa eccome negli equilibri del tennis mondiale.

Oltre al premio da 6 milioni di dollari, Sinner ha ricevuto una racchetta d’oro, consegnata da Turki Alalshikh, presidente della General Entertainment Authority dell’Arabia Saudita. L’anno scorso, curiosamente, la stessa racchetta – fatta di 4 chili di oro a 24 carati – era stata consegnata non al vincitore, ma a Rafael Nadal.

La prossima tappa per Jannik sarà ben più competitiva: l’ATP 500 di Vienna, in programma dal 20 al 26 ottobre, dove debutterà contro il tedesco Daniel Altmaier.

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