La Corte di Giustizia Europea dà ragione alla Superlega: arriva ufficialmente il via libera ad altre competizioni. "FIFA e UEFA non possono imporre sanzioni a chi partecipa a tornei alternativi", si legge nella sentenza che è diventata storica per il mondo del calcio. La Corte di Giustizia ha decretato la violazione delle regole dell'Unione Europea in tema di concorrenza da parte di UEFA e FIFA. Per i giudici, i due organi calcistici hanno esercitato"un abuso di potere dominante"sui club, che"non potranno essere sanzionati in caso di partecipazione ad un torneo alternativo", non organizzato dunque da UEFA e FIFA. Difficile capire se effettivamente la Superlega - il progetto emerso tra mille polemiche nell'aprile 2022 e promosso da dodici società, tra cui le italiane Juventus, Inter e Milan - vedrà la luce, ma intanto il primo passo è stato fatto.
Superlega, sentenza Corte Europea: “Abuso potere dominante di Uefa e Fifa”, via libera ad altre competizioni
Una sentenza storica. La Corte Europea ha dato ragione alla Superlega, dando di fatto il via libera alla creazione di nuove competizioni. "FIFA e UEFA non possono imporre sanzioni a chi partecipa a tornei alternativi". Pochi minuti dopo la pubblicazione della sentenza, Bernd Reichart, il leader di A22, l'associazione di club che ha raccolto l’eredità della SuperLega e portato il ricorso davanti ai giudici spagnoli, che l’hanno poi deferito alla Corte Ue, ha commentato così: "Abbiamo ottenuto il Diritto di Competere. Il monopolio UEFA è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro". E ancora: "Per i tifosi: Proponiamo la visione gratuita di tutte le partite della SuperLega. Per i club: le entrate e le spese di solidarietà saranno garantite".
La sentenza della Corte UE
Secondo la Corte dell'Unione Europea, le disposizioni che richiedono l'autorizzazione preventiva di Uefa e Fifa sono illegali. "Allo stesso modo, le norme che garantiscono alla Fifa e alla Uefa il controllo esclusivo sullo sfruttamento commerciale dei diritti legati a queste competizioni rischiano di restringere la concorrenza, data l'importanza di queste competizioni per i media, i consumatori e i telespettatori dell'Ue". Inoltre, viene rimarcato, "l'organizzazione di competizioni calcistiche e lo sfruttamento dei diritti mediatici costituiscono, comunque, attività economiche. Devono rispettare le regole della concorrenza e la libera circolazione, anche se l'attività economica dello sport è caratterizzata da alcune specificità, come l'esistenza di associazioni dotate di poteri di regolamentazione, di controllo e sanzionatori". La Corte sottolinea inoltre che, "parallelamente a tali poteri, le stesse Fifa e Uefa organizzano competizioni calcistiche".
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