19 Agosto 2023
È morto Carlo Mazzone e con lui una delle epoche simbolo del calcio italiano. Lo storico allenatore recordman di panchine in A si è spento all'età di 86 anni dopo una lunga malattia. Carlo Mazzone era sparito dalle scene da un po', lasciando solamente un profilo Twitter aperto, per raccontare attimi di giornata o feste di compleanno. È stato uno degli allenatori più amati, lanciò Francesco Totti alla Roma e diede una seconda carriera a Roberto Baggio a Brescia. Lascia i due figli Sabrina e Massimo e la moglie Maria Pia con la quale ha festeggiato i 60 anni di matrimonio a luglio.
Con Mazzone sparisce la stagione più romantica del calcio italiano. L'ex tecnico e calciatore è nato a Roma il 19 marzo 1937 e di gavetta per arrivare dove è arrivato, ne ha fatta tanta. Una carriera mediocre da calciatore, che gli ha dato tanto solamente ad Ascoli gli ultimi anni, poi quella da allenatore. In ordine: Ascoli, Fiorentina, Catanzaro, Ascoli, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Cagliari, Napoli, Bologna, Perugia, Brescia, Bologna e Livorno. È stato in quasi tutte le panchine possibili, tranne quelle delle big, siglando il record di 1278 partite da allenatore, 792 in Serie A, che sono cinque in più se si contano gli spareggi.
Carletto Mazzone, Sor Carletto o Sor Magara, appellativi che gli venivano affibbiati per via dell'accento romanesco. Francesco Totti gli sarà grato per tutta la vita. Durante la festa degli 80 anni del suo mentore, disse: "Chissà come sarebbero andate la mia vita e la mia carriera senza di te". Il capitano era stato lanciato in prima squadra proprio dall'allora tecnico giallorosso, che intravide subito le potenzialità di quel giovane ragazzino biondo.
Mazzone è però conosciuto anche e soprattutto per la sfuriata messa in scena durante il suo periodo al Brescia contro la curva dell'Atalanta. La storia è ormai arcinota. La partita è sul 3-2 per gli atalantini e dopo la serie di insulti lanciati da quest'ultimi a Mazzone per via della rivalità tra i due club, il tecnico romano fa loro una promessa: "Se famo er terzo vengo sotto aa curva”. Detto, fatto. Baggio segna su punizione (anche se in realtà la devìa Rinaldi) e Mazzone corre col pugno alzato verso la curva orobica facendo oltre 50 metri di campo, urlando: "Li mortacci vostra".
La scena, più che virale, è diventata un vero e proprio cult. La corsa più bella della Serie A.
Mazzone era un allenatore amato da tutto il calcio italiano. Tutti i club ed anche calciatori stanno esprimendo in queste ore il loro cordoglio. Il Napoli scrive: "Presidente Aurelio De Laurentiis, Mister Garcia, i dirigenti, i calciatori, lo staff tecnico, i collaboratori e tutta la SSC Napoli esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia Mazzone per la scomparsa del caro Carlo, un vero galantuomo del calcio".
La Roma, squadra che ha allenato e della quale era tifoso: "Ciao mister, ti vorremo sempre un bene immenso". L'Inter: "FC Internazionale Milano, il suo presidente Steven Zhang, il Vice President Javier Zanetti, gli Amministratori Delegati Alessandro Antonello e Giuseppe Marotta, l'allenatore Simone Inzaghi e il suo staff, i calciatori e tutto il mondo Inter, si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Carlo Mazzone e, nel ricordarlo, abbracciano i suoi familiari".
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