28 Luglio 2023
Un caso che dal semplice orizzonte sportivo è in brevissimo tempo sfociato nel campo della diplomazia e dei tesissimi, belligeranti, rapporti tra Russia e Ucraina, quello della mancata stretta di mano concessa dalla schermitrice ucraina Olga Kharlan, vittoriosa ai sedicesimi del mondiale ospitato a Milano, all’avversaria russa Anna Smirnova. L’atleta della federazione aveva protestato occupando la pedana per quasi un’ora, fino a quando i giudici di gara, a detta di molti controvoglia, hanno dovuto dare seguito al regolamento della federazione. Squalifica, non solo di Kharlan, ma di tutta la squadra ucraina, per atteggiamento antisportivo.
In queste ore, poi, l’annuncio del dietrofront. L’estromissione degli ucraini dal mondiale aveva alzato non poche proteste, non tanto per una questione sportiva, quanto politica. Ad intervenire in primo piano era stato il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che nelle ore immediatamente successive all’accaduto aveva invitato gli organizzatori dell’evento a mostrare una particolare sensibilità per gli atleti ucraini, in particolare quando si trovano a confrontarsi con colleghi russi. Un invito secondo alcuni simile ad un diktat, a cui ha fatto seguito l’intervento della Fédération Internationale d’Escrime (Fie), organo regolatore della scherma globale e unico in grado di imporre modifiche alle decisioni prese dal comitato dei mondiali.
Secondo il Fie, che ha decretato il reintegro in gara dell’atleta ucraina e della sua squadra, quello di Kharlan sarebbe stato un gesto in buona fede. Invece di stringere la mano all’avversaria, le ha puntato contro la spada, tenendola a distanza, un gesto interpretato dalla federazione come rispettoso del protocollo Covid, tutt’ora in vigore, che permette il saluto tramite incrocio delle lame.
Secondo i critici della decisione, un’interpretazione vergognosamente faziosa per un gesto il cui significato è chiaramente un altro. Furioso, in particolare, il presidente del comitato olimpico russo, nonché vincitore di 3 ori olimpici e 10 mondiali nella scherma, Stanislav Pozdnyakov, che ha commentato, riferendosi al Cio: “Si è schierato in un conflitto politico, e ha cominciato ad agire nell’interesse di una delle parti”.
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