23 Novembre 2025
Fonte/credits: per gentile concessione di Estelle Bruty e Astrerie Films
Al Torino Film Festival, si incontrano eccellenze artistiche nostrane e, specie da qualche tempo, internazionali, sia fra chi partecipa e concorre nell'ambito della nota kermesse cinematografica sia fra coloro che vi prendono parte da spettatori o per pubbliche relazioni, sempre utili professionalmente. Alla seconda categoria appartiene l'attrice e regista francese Estelle Bruty, con cui ho scambiato due chiacchiere, raccontandoci i nostri percorsi artistici fin dall'infanzia; il tutto in un posto che ha charme e si chiama Pepe, nella torinese ed elegantissima via della Rocca.
Estelle, che conosce bene anche la lingua inglese, la stessa che abbiamo usato per il nostro incontro, ha scritto, diretto e interpretato un film di neppure 20 minuti (19.49, per l'esattezza) originale, attuale e ricco di contenuto sul quale porre la propria attenzione, perché riguarda tutti, soprattutto nel mondo di oggi: si tratta del cortometraggio di genere dramma/commedia, in lingua francese, con sottotitoli inglesi e spagnoli, intitolato "Au Loin Les Eaux"o "Distant Waters", realizzato nel 2025 e prodotto da Astrerie Films con la partecipazione di Cours Florent.
Una scena di "Distant Waters" Fonte/credits: Estelle Bruty e Astrerie Films
TRAMA
Su un'isola remota, mentre un'onda misteriosa incombe all'orizzonte, Matteo e Letizia sognano di dar vita a un nuovo mondo, ma l'approdo sull'isola di strane figure, un pò sfuggenti, distrugge le loro convinzioni e smantella il legame che hanno.
Più nel dettaglio, Matteo e Letizia si trovano su un'isola deserta e aspra: si stanno preparando all'innalzamento del mare, essendo previsto l'arrivo di un'onda anomala. Sperano di sopravvivere, stando su una "loro" piccola roccia appuntita, e si immaginano che gli animali si solleveranno sulle zampe posteriori per tenere la testa fuori dall'acqua. Quando una serie di naufraghi improbabili, fra il burlesco e il fantastico, pretendono di trovare rifugio sulla loro isola, Matteo e Letizia iniziano a realizzare quanto diverse siano le loro idee sul tipo di mondo da ricostruire a catastrofe avvenuta.
"Distant Waters" è una fiaba sul cambiamento climatico, poetica e filosofica.
Una scena di "Distant Waters" Fonte/credits: Estelle Bruty e Astrerie Films
RECENSIONE
I quasi 20 minuti si guardano tutti d'un fiato, perché la Bruty riesce a tenere l'attenzione dello spettatore in bilico fra quanto accade, nel profondo, fra i protagonisti, in coppia, e gli arrivi sull'isola degli stranissimi personaggi, riflesso, ciascuno, dello stato d'animo dei due personaggi, Letizia e Matteo.
Il dilemma universale che, su quel lembo di terra in mezzo al mare, si abbatterà, con conseguenze nefaste sull'uomo e sulla donna che lo abitano, travolge Letizia e Matteo, anche e soprattutto, nel loro intimo, sia come coppia sia come individui. Proprio la situazione grave e il pericolo imminente li metteranno di fronte alla verità di ciascuno, attraverso le visioni tutt'altro che allineate che gli stessi hanno del mondo che verrà dopo la catastrofe attesa.
L'attesa, a volte rapida a volte infinita, li farà riflettere, forse con meno fronzoli e limiti, forse con più sincerità anche fra loro, tanto da tirar fuori storie passate, alcune mai risolte, ma, anche, un sentimento più forte e reale che li terrà uniti di fronte alla tragedia: nell'ultima scena, infatti, saranno vivi, pur se semi-sommersi dall'acqua, l'uno con la mano nella mano dell'altra. Voto: 8.
Una scena di "Distant Waters" Fonte/credits: Estelle Bruty e Astrerie Films
NOTE DI REGIA
"Distant Waters" è il frutto dell'ansia che mi ha attanagliata fin dall'infanzia per il nostro deterioramento ambientale - afferma Estelle Bruty, che racconta di essse cresciuta nella natura, prima di trasferirsi a vivere in città quali New York, Hong Kong e Parigi - e questa angoscia così diffusa in me è stata l'anima del mio film; una sensazione capace di insinuarsi nella vita quotidiana e offuscare il confine tra realtà e immaginazione".
Estelle ha adattato liberamente uno spettacolo scritto da Alice Zeniter ("Quand viendra la vague", lett. "Quando l'onda arriverà"), lasciando che la sua immaginazione andasse alla deriva con quella dei personaggi: dall'innalzamento dei mari agli shock geopolitici d'oggi, ecco cosa modella il mondo. Il film, racconta la regista, è stato concepito prima dell'invasione russa in Ucraina, eppure in esso riecheggia l'intuizione che "ci stiamo muovendo, semi-ciechi, verso una rottura imminente, personale e globale al tempo stesso: la sensazione è stata quella di sentirmi disorientata: un'isola senza fissa dimora, il tempo che si allunga o si contrae, e i costumi indossati dai protagonisti che cambiano di colore dal blu al giallo al rosso, a simboleggiare, in modo cromatico, il viaggio emozionale di una coppia. La luce si riduce, il cielo si infittisce e i rifugiati che fanno capolino di fronte a Letizia e Matteo restano sospesi fra visione e realtà, come specchi delle loro paure più intime".
Estelle Bruty in "Distant Waters" Fonte/credits: Estelle Bruty e Astrerie Films
CAST
La protagonista femminile è Estelle Bruty, anche regista e produttrice del corto. Il suo personaggio si chiama Letizia e questo è il suo film d'esordio, dopo una carriera eclettica, caratterizzata dall'aver lavorato in diverse società site a New York e Hong Kong, in Australia e in Egitto, e dopo essersi formata al Cours Florent di Parigi.
Il suo prossimo film, nuovamente un corto, si focalizzerà sulla paternità ed esplorerà tematiche relative ai mix interraziali.
L'attore Laurent d’Arjuzon interpreta, in "Distant Waters", Matteo, il lui della coppia a rischio di morte per motivi climatici. Si tratta di un poeta e, saltuariamente, di un attore.
Hugo Colin è, invece, il terzo interprete, che brevemente appare nel corto: lo fa vestito da muflone. Colin è un ballerino, entrato nella scuola di ballo dell'Opera di Parigi nel 2007, e che ha performato in molti balletti fra i quali Lo Schiaccianoci; si è unito all'Opéra-Comique, lavorando in produzioni quali Lakmè, Carmen, Sansone e I racconti di Hoffmann, incluso un tour al Festival Internazionale di Edimburgo. Proprio nel 2025, è stato preso dall'Opéra reale di Versailles per Carmen 1875.
Julie Brochen ha prestato la sua voce al cortometraggio. Julie è un'attrice e una regista teatrale, nonché la precedente direttrice del Teatro Nazionale di Strasburgo.
Xavier Maly, infine, è un attore francese che ha collaborato con un'ampia gamma di registi, costruendosi la fama di artista dalle performance sobrie e sfumate.
Hugo Colin in "Distant Waters" Fonte/credits: Estelle Bruty e Astrerie Films
FESTIVAL, PREMI E CONCLUSIONE
La prima del film è avvenuta nell'ambito dello spagnolo Filmets International Festival; "Distant Waters" è giunto, poi, in semi-finale al Flickers' Rhode Island International Film Festival degli USA.
Il cinema di qualità non deve necessariamente durare ore né, soprattutto, essere dipendente: la Indie film industry può raggiungere livelli e risultati altissimi, anche se a sostenerla non ci sono i mezzi p.e. delle Major americane.
Sosteniamo il cinema e il teatro di chi li fa con la vera passione, quella che non ha paura di nulla e vince, universalmente. Invito e parola di Attrice.
Estelle Bruty in "Distant Waters" Fonte/credits: Estelle Bruty e Astrerie Films
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