Mostra del Cinema di Venezia, Venice4Palestine: “Fuori Gal Gadot e Gerard Butler, sostengono genocidio a Gaza”, entrambi si ritirano
I due artisti, accusati di aver sostenuto "ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele", si ritirano dopo le accuse mossa da Venice4Palestine. Secondo alcune ipotesi, la loro presenza non era stata confermata
Tornano a farsi sentire gli artisti del gruppo Venice4Palestine chiedendo "che venga ritirato l'invito a partecipare alla Mostra di Venezia a Gerard Butler, Gal Gadot e a qualunque artista e celebrità sostenga pubblicamente e attivamente il genocidio". Un appello accorato, che continua l'azione di protesta già iniziata, lo scorso venerdì 22 agosto, con l'invio alla Mostra del Cinema di Venezia di una lettera che invitava l'istituzione artistica a prendere una posizione chiara a favore della Palestina e "contro il genocidio", lettera sottoscritta da circa 1500 tra attori, registi, musicisti, giornalisti e addetti ai lavori del settore audiovisivo.
Mostra del Cinema di Venezia, gli attori Gadot e Butler non saranno presenti all'82esima edizione
Anche questa volta una lettera, senza firme di adesione, contro le personalità del cinema che hanno dato il loro sostegno ad Israele. Tra queste, due nomi precisi: da un lato l'attore 55enne Gerard Butler accusato di aver partecipato, nel 2018, ad un gala di raccolta fondi organizzato da Friends of the Israel Defense Forces con un incasso complessivo di 60 milioni di dollari a favore delle milizie israeliane. Dall'altro l'attrice israeliana Gal Gadot, già soldatessa nelle Idf tra il 2005 e il 2006 e divenuta istruttrice di combattimento, al centro delle polemiche dopo che, a scoppio del conflitto israelo-palestinese, aveva dato pieno sostegno alla causa del suo Paese.
I due attori si sono ritirati dalla Mostra del Cinema: entrambi erano attesi per accompagnare il cast ed il regista Julian Schnabel del film The Hand of Dante, presentato Fuori concorso. L'ufficialità è arrivata da poco ma c'è l'ipotesi che la decisione possa esser stata maturata giorni fa, prima della seconda iniziativa di Venice4Palestine.
Mostra del Cinema, Venice4Palestine denuncia: “La Biennale non parla né di Palestina né di genocidio, dev'esserci verità”
Questa seconda lettera giunge in risposta alla replica della Biennale di Venezia al primo documento firmato, dove si leggeva come "la Biennale di Venezia e la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica sono sempre stati, nella loro storia, luoghi di confronto aperti e sensibili a tutte le questioni più urgenti della società e nel mondo" e dove esplicito riferimento veniva fatto agli interventi del Presidente Pietrangelo Buttafuoco e del Direttore artistico Alberto Barbera alla presentazione della 82esima edizione in corso. Secondo gli oltre 1500 firmatari però - rimasti "amareggiati dalla risposta della Biennale che non entra nel merito dei contenuti della nostra lettera" - "la comunicazione ufficiale sceglie ancora di non menzionare la Palestina e il genocidio in corso, né tantomeno lo Stato di Israele che lo sta perpetuando. Se la Biennale vuole davvero essere un “luogo di confronto aperto e sensibile”, allora questo spazio deve essere innanzitutto uno spazio di verità. Apprezziamo ovviamente la presenza di film come The Voice of Hind Rajab della regista Kaouther Ben Hania, ma allo stesso tempo ci chiediamo come si può rendere omaggio a figure come Gerard Butler e Gal Gadot, protagonisti di un film fuori concorso, che sostengono ideologicamente e materialmente la condotta politica e militare di Israele". Costante rimane inoltre l'invito ed il sostegno accorato alla manifestazione Stop Genocidio, prevista al Lido di Venezia il prossimo sabato 30 agosto ore 17. L'auspicio è uno: "Che la Biennale trovi la formula più adatta per favorirne lo svolgimento".