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Venezia 82, la proiezione del film di Anatoly Balchev “Vysotsky. Unknown… A True Story”

In occasione dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia l’evento speciale nella cornice di Isola Edipo, la proiezione del film di Anatoly Balchev

23 Agosto 2025

Vysotsky. Unknown… A True Story

Vysotsky. Unknown… A True Story

Venezia 82, la proiezione del film di Anatoly Balchev “Vysotsky. Unknown… A True Story”

In occasione dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nell’ambito di Isola Edipo, verrà presentato il filmVysotsky. Unknown… A True Story di Anatoly Balchev, una produzione di Apollo Film. Venerdì 5 settembre alle ore 18 in Sala Laguna, via Pietro Buratti, Lido di Venezia. Il film offre uno sguardo intimo e senza precedenti sulla vita di Vladimir Vysotsky, attore cantante e poeta russo che ha vissuto da protagonista, non solo nel suo paese gli anni ’60 e ’70, raggiungendo un’immensa popolarità, nonostante l’ostilità del potere.Balchev, regista, compositore, scrittore e collaboratore di lunga data di Vysotsky dal 1974, porta sullo schermo una visione personale e profondamente sentita. Piuttosto che presentare l'ennesima biografia ufficiale o il mito, Balchev attinge da rari filmati d'archivio, collezioni private e testimonianze di prima mano per costruire un ritratto vivido e umano di Vysotsky, che lo rivela come un uomo di straordinaria brillantezza, profonda stanchezza, incrollabile coraggio e commovente vulnerabilità.Nel film, a parte il materiale di repertorio, Vysotsky è interpretato da tre diversi attori: Maxim Sevrinovsky, Ivan Reshetnyak, Semyon Shkalikov.

Anatoly Balchev,nato il 28 luglio 1946, è un compositore, attore, sceneggiatore e regista russo. Nel 1973 ha fondato una delle prime jazz band dell'URSS, la “Kipa-Jazz”, lavorando al contempo,come compositore, creando musica per il cinema e il teatro, oltre a canzoni per pop star russe e pubblicando album con le sue canzoni. Con l'opera autoprodotta The Poets' Café debuttò nel 1990 come regista. Negli anni '90 è stato co-produttore del progetto russo-americano Cops in Russia, la versione russa del programma televisivo COPS della Fox Television. Nel 1998 ha creato la casa di produzione 'Apollo Film Studio. Dopo un intenso periodo di lavoro nella produzione cinematografica a Hollywood ha diretto il film russo-americano Passenger from San Francisco (2014). Alla figura di Vladimir Vysotsky, Balchev ha dedicato nel 2017 anche Vysotsky, Unknown Pages. Ha scritto diverse sceneggiature in attesa di essere trasposte sul grande schermo.

Vladimir Vysotsky è nato a Mosca nel 1938, nel pieno del periodo delle purghe staliniane, il piccolo Vladimir, alla fine della guerra viene portato dal padre in Germania Est, da cui fa ritorno nel 1949. Dopo vari tentativi di studiare canto, nel 1960 incontra Aleksandr Galich, il poeta chansonnier che, con BulatOkudzhava, ha lanciato in Unione Sovietica la poesia popolare cantata. "Grattando" la sua chitarra a sette corde, Vysotskij inizia così a interpretare canti di prigione e di malavita. Qualche anno dopo inizia a collaborare con Ljubimov, direttore del prestigioso teatro Taganka, diventandone presto uno degli attori principali ricoprendo ruoli memorabili: Kerenskij nei "Dieci giorni che sconvolsero il mondo", e poi soprattutto "Galileo" di Brecht. Nel 1968 incontra Marina Vlady, il grande amore della sua vita, che sposerà nel 1970. Per Vysotskij è un periodo di instancabile frenesia lavorativa. Recita, scrive, compone in continuazione, giorno e notte. È il momento in cui in Russia si vuol dare una stretta contro gli intellettuali non allineati. Contro Vysotskijviene organizzata una campagna stampa diffamatoria e diventa una specie di "uomo invisibile: a parte cinque 45 giri in 25 anni di attività, gli restano i concerti, ed era capace di farne quattro in un giorno solo, sempre a patto che qualche funzionario non facesse in tempo a proibirlo. É indisciplinato e inattendibile. Nel 1970 inserisce in uno spettacolo la canzone "La caccia ai lupi" (Ohotanavolkov), destinata a diventare uno dei suoi maggiori successi, una favola sulla libertà.Nel 1975, grazie all’intercessione della Vlady, che nel frattempo si era iscritta al Partito Comunista Francese, ottiene un visto d’uscita e inizia un periodo di grandi viaggi.Nel 1979 viene salvato in extremis dopo una crisi cardiaca; al bere si è aggiunta la dipendenza dalla morfina. È il colpo di grazia. Il 25 luglio 1980, mentre si stanno svolgendo le Olimpiadi di Mosca, Vladimir Vysotskij muore per un arresto cardiaco. I suoi funerali diventano una spontanea manifestazione di massa, con una fila di 9 chilometri che segue il suo feretro. La fama di Vysotskij non rimane certo confinata alla Russia Sovietica, tutt’altro. È assai noto ed apprezzato anche dai cantautori occidentali di quegli anni, tanto che gli è stato dedicato in Italia, a cura del Premio Tenco (1993), un album collettivo intitolato "Il volo di Volodia", contenente in massima parte traduzioni di sue canzoni a cura di Sergio Secondiano Sacchi, interpretate dai maggiori cantautori italiani (tra i quali Francesco Guccini, Cristiano de André, Ligabue e Eugenio Finardi). Nell'album canta due canzoni anche Marina Vlady, una canzone in italiano e l'altra in duetto sovrapposto con Finardi (la Vlady canta il testo originale russo e Finardi la traduzione italiana).

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