23 Maggio 2025
Una scena del film. Fonte: press material Rome Film Festival
Alla scorsa Festa del cinema di Roma, "EMILIA PÉREZ", il film-musical del francese Jacques Audiard, ha fatto bingo, per poi venire confermato agli Oscar dell'anno corrente, potandosi dietro anche un certo scandalo. Quest'ultimo non per il lungometraggio, piaciuto alla gran parte degli spettatori e della critica internazionale, ma per le esternazioni, qualche tempo prima, della protagonista Karla Sofía Gascón, l'attrice transgender, doppiata nella versione italiana da Vladimir Luxuria; esternazioni tacciate di essere fortemente razziste.
Di conseguenza, la candidata alla statuetta in bronzo, placcato in oro a 24 carati, destinata alla migliore attrice protagonista è passata alla concorrente (certamente meno meritievole) Mikey Madison ("Anora").
A vincere, invece, nella categoria della migliore attrice non protagonista degli Oscar 2025 è stata un'altra notevole interprete di "Emilia Pérez": Zoe Saldana, volto e corpo del personaggio centrale del film, Rita Mora Castro.
Fra le altre attrici del film, anche le note Selena Gomez e Adriana Paz.
Il cast complessivamente è senz'altro di alto profilo ed egregiamente condotto dal regista, vincitore anch'egli per questo suo lungometraggio, infatti pluripremiato a Cannes, dove, fra gli altri, ha ricevuto anche il Premio della Giuria.
Sempre a Cannes, alle tre protagoniste è andato il Premio della migliore interpretazione ex aequo, decisamente meritato.
Una scena del film. Fonte: press material Rome Film Festival
Trama
Cantano tutti nel film di Audiard: i mariachi vestiti in lustrini, le signore che fanno le pulizie in divisa rosa, bambini e ragazzi, così come medici e pazienti di una clinica e le madri dei desaparecidos e persino i fuorilegge. Protagonista di diversi canti è il personaggio di Zoe Saldana, la giovane avvocato Rita; poi c'è la moglie un pò vacua del fu uomo Manitas (Karla Sofía Gascón), boss di un cartello della droga. E poi c'è la neo signora dalla stazza abbondante nelle forme femminili, la potente signora Emilia Peréz, che fa del bene a chi perde un caro, ritrovandolo vivo o più probabilmente morto.
Il lungometraggio musicale, scritto dallo stesso Audiard, è ambientato a Città del Messico. Proprio lì la protagonista, a un certo punto, viene rapita..
Una scena del film. Fonte: press material Rome Film Festival
Recensione
Il film viaggia con ritmo e sapori, musiche e parole, luci e colori, sensazioni variegate e primi piani efficaci, che lo rendono particolare, tanto da emergere e farsi premiare nei più importanti festival di settore. Il cast e la regia, come detto, sono di qualità e sanno regalare un prodotto valido rivestendolo della patina del vincitore. Molto merito va ai dettagli, che perfezionano un film forte e delicato al tempo stesso, moderno ma ricco delle nuances di un genere cinematografico già tastato in passato.
Oggettivamente, è un bel film, che non crolla mai, che sa distinguersi per essere, senza ambizioni stilistiche, elevato come fotografia, come resa intepretativa, come storia, come regia.
Personalmente, allontanandomi probabilmente dal giudizio della massa, non è il mio numero uno, specie se, con la mente agli ultimi Oscar, ripenso a "The Substance" e alla straordinaria performance della sua interprete (Demi Moore sconfitta da Mikey Madison proprio come Elizabeth Sparkle da Sue: ingiusto e surreale!). Demi avrebbe dovuto vincere su tutte e prendere quella statuetta come "best leading actress".
Infine, siccome non ci si improvvisa in un lavoro, tanto meno si acquisisce una professionalità in poco tempo, in questo caso con un solo film, forse il doppiaggio della protagonista avrebbe dovuto curarlo qualcun altro, non l'ex conduttrice dell' "Isola dei famosi", peraltro fallita pure in quel ruolo. Non sapevo fosse "lei" la voce italiana della Gascón, mentre guardavo il film, ma non mi convinceva, sembrava non riuscire ad andare in profondità, ad essere vibrante, sembrava tecnicamente inferiore alle altre: poi ho capito perché. Non ci si improvvisa!
Una scena del film. Fonte: press material Rome Film Festival
Conclusione
In conclusione, quanto a "Emilia Peréz" vedetelo, perché ne vale la pena. Il mio voto è: 8.
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