07 Aprile 2022
Ecco chi è veramente Mauro Gioia, tutto quello che c'è da sapere su di lui: biografia, carriera, lavoro, moglie e figli.
Mauro Gioia "è un tuffatore", più che un artista, come si è descritto a La Repubblica. Napoletano, ha legato le sue creazioni e la sua carriera al recupero della memoria canora della sua città e alla rivisitazione evocativa della sua tradizione teatrale legata al varietà, ai fantasisti del cabaret e dell’avanguardia novecentesca.
Sappiamo poco di Mauro Gioia. La maggior parte delle informazioni le dobbiamo a una sua intervista a La Repubblica. Mauro Gioia è nato nell’hinterland milanese ma è cresciuto a Napoli. Ma da tempo si è trasferito in Francia, precisamente a Parigi. "Parigi mi ha adottato nel 1994, per fortuna", ha raccontato. "La mia Piedigrotta venne selezionata al Festival di Nantes e feci una tournée felice: dal Théâtre de la Bastille all’ Odéon. Mi sono innamorato del loro modo di vivere, della città. Esempio: possiedo una card che c osta 18 euro al mese e posso vedere tutti i film che voglio in cinquecento sale. Inizio al mattino: accompagno mia figlia di sei anni a scuola e vedo quel che mi pare, dai documentari turchi ai blockbuster Usa. Cammino ovunque, frequento i musei, adoro lo humour dei francesi, le loro donne meravigliose. Una è diventata la mia signora. Nei teatri, poi, ci sono circa 180 debutti a settimana... Napoli ha un’enorme tradizione teatrale però Parigi è la città del teatro".
Tra i suoi spettacoli: Piedigrottagioia e Napoli Muta, Cantasirena, Naples au baiser du feu operetta di Renato Rascel, Lunga, la strada. Le opere di Mauro Gioia esplorano i rapporti tra canzone "di scena" e teatro, introducendo un "recitarcantando", tra glamour ed esotismo, suggestioni cinematografiche e citazioni pittoriche.
Ma non solo musica. Mauro Gioia ha diretto anche alcuni documentari. "È stato emozionante girare in camper per raccontare la vita del compositore Nino Rota, al quale dedicai pure uno spettacolo musicale, in compagnia di suo nipote Jean Blancheart. Poi ne ho fatto uno sugli italoamericani, a cui si ispirò il concerto “Lostland”, che è diventato un album. Adesso voglio lavorare sul pioniere del disco, Fred Gaisberg, che il 28 giugno 1900 sbarcò a Napoli. Lui è l’uomo che al Grand Hotel di Milano registrò il canto di Enrico Caruso in 'Pagliacci'. Il tenore napoletano volle un cachet di cento sterline: ne furono vendute un milione di copie".
La moglie di Mauro Gioia non è un'artista come lui ma fa la giornalista. "Dirige un mensile femminista, si chiama 'Causette'". L’ho conosciuta a metà anni ‘90", ha raccontato ancora Mauro. "A Parigi ho vissuto fino al ’98. Sono tornato a Napoli spesso, e mi sono ristabilito in Francia nel 2002 quando Alfredo Arias, Nicola Piovani e Catherine Ranger mi vollero per la commedia musicale 'Concha Bonita'. Alla fine avevo un grande magone, all’idea di dover lasciare Parigi e non avere più la possibilità di viverci. Invece nel 2007 ho iniziato l’avventura sul canzoniere di Nino Rota e da allora ho la mia residenza in città".
Non si hanno altre informazioni sulla vita privata di Mauro Gioia, non si sa se abbia o meno dei figli.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia