07 Gennaio 2022
Sidney Poitier fonte: Twitter @diaridicinema
Tutti lo ricordano per Indovina chi viene a cena, ma forse in molti non sanno chi è stato veramente Sidney Poitier: film, moglie e figli dell'attore morto il 6 gennaio 2022 a 94 anni di età. Primo afroamericano a vincere un Oscar e icona dei diritti civili nell'America degli anni '60, Poitier era uno degli ultimi simboli viventi della vecchia Hollywood. Da circa vent'anni si era ormai ritirato dalle scene, ma ciò non gli aveva impedito di continuare a ricevere prestigiosi riconoscimenti per la sua attività artistica e politica, compresa una medaglia presidenziale della libertà ricevuta dal presidente Barack Obama nel 2009.
Nato a Miami il 20 febbraio 1927 da genitori originari delle isole Bahamas, Poitier e la famiglia fecero ritorno nell'arcipelago poco dopo la sua nascita. All'età di 15 anni, il futuro attore si trasferì nuovamente a Miami assieme al fratello maggiore, per poi dirigersi verso New York a 17 anni. Allo scoppio della seconda guerra mondiale Poitier riuscì ad arruolarsi mentendo sulla sua vera età, venendo destinato a un ospedale per veterani dedicato ai pazienti psichiatrici. Contrario al trattamento che veniva riservato ai pazienti, Poitier finse una malattia mentale per poter ottenere il congedo.
Lasciato l'esercito, Poiters iniziò a prendere seriamente in considerazione la carriera di attore, specie dopo aver ottenuto un posto presso l'American Negro Theater. Il suo primo ruolo - seppur non accreditato - fu nel film del 1947 Sepia Cinderella, di Arthur H. Leonard, ma è solo nel 1950 che ottenne la sua prima parte in un film importante con Uomo bianco, tu vivrai!, di Joseph L. Mankiewicz. Nel 1958 Poitier ottenne i primi riconoscimenti con la vittoria del premio Bafta come Miglior attore protagonista per il film La parete di fango, di Stanley Kramer. Sei anni dopo ottenne infine l'Oscar al Miglior attore protagonista con I gigli del campo, di Ralph Nelson, primo attore afroamericano a ricevere tale riconoscimento.
Negli anni successivi Poitier tornò a lavorare con il regista Stanley Kramer nel film che lo consacrò definitivamente al grande pubblico, cioè Indovina chi viene a cena?. Con questa pellicola, Sidney Poitier divenne uno dei simboli dell'emancipazione degli afroamericani negli Stati Uniti, portando al cinema l'impegno civile che aveva già personalmente espresso negli anni passati. L'attore era infatti sempre stato vicino alle istante del movimento per i diritti civili, partecipando anche alla Marcia su Washington per il lavoro e la libertà del 1963, durante la quale Martin Luther King pronunciò la celebre frase I have a dream.
Negli anni '70 ritornò sul grande schermo con Omicidio al neon per l'ispettore Tibbs, di Gordon Douglas, seguito l'anno successivo da L'organizzazione sfida l'ispettore Tibbs. Con il decennio seguente l'attore inizierà a diradare le sue apparizioni cinematografiche, concedendosi l'ultimo ruolo di rilievo nel 1997 con il film The Jackal, a fianco di Bruce Willis. Nel 2002 ricevette il Premio Oscar alla carriera, mentre la sua ultima apparizione alla cerimonia degli Academy Award risale al 2014, quando assieme ad Angelina Jolie presentò il premio al Miglior regista.
Sidney Poitier si sposò due volte nel corso della sua vita. Il primo matrimonio fu con Juanita Hardy dal 1950 fino al 1965. Negli anni '60, prima ancora di terminare il matrimonio con la Hardy, ebbe una relazione di nove anni con l'attrice Diahann Carroll, fino a quando nel 1969 incontrò l'attrice canadese di origini lituane Joanna Shimkus sul set del film L'uomo perduto. La Shimkus divenne in seguito la seconda moglie di Poitier nel 1976, rimanendovi legata fino alla sua morte.
Poitier ebbe inoltre sei figlie, quattro dalla prima moglie; Beverly, Pamela, Sherri e Gina, e altre due dalla seconda moglie; Anika e Sydney Tamiia. Pamela, Sherri e Sydney Tamiia divennero in seguito attrici seguendo le orme del padre, mentre Anika optò per la carriera di regista. Oltre alle figlie, Sidney Poitier aveva inoltre otto nipoti e tre pronipoti.
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